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27 Novembre 2014 - 17:40
L'inaugurazione dello chalet del compostaggio a maggio
Differenziare meglio si può. Ne sono esempio i Comuni in cui, da pochi mesi, sono partiti progetti pilota per stimolare i cittadini ormai scoraggiati a riprendere in mano o a potenziare le buone pratiche senza arrendersi di fronte ai numeri, in drastico calo, della raccolta differenziata che l'Scs, l'azienda che si occupa della raccolta sul territorio eporediese, riscontra di anno in anno.
Di rifiuti e dei sistemi per ritornare a buone percentuali si è parlato martedì mattina, in un workshop in Sala Santa Marta sul Programma di Cooperazione transfrontaliera Interregionale Italia-Francia Alcotra, finanziato dall'Unione Europea, che ha l’obiettivo di attuare iniziative pilota per la minimizzazione dei rifiuti urbani, coinvolgendo realtà imprenditoriali e amministrazioni locali su obiettivi di sostenibilità ambientale nell'ambito del quale è in fase di realizzazione il progetto C3PO, che vede il Consorzio CISA di Ciriè come ente capofila e come partner la Direzione Ambiente della Regione Piemonte, il Consorzio Smaltimento Rifiuti Area Biellese (COSRAB), il Consorzio Canavesano Ambiente (CCA), l’Association du Pays Sisteronais-Buech, lo SMICTOM de l'Embrunais Savinois, consorzio francese che raggruppa 3 Comunità di Comunità di Comuni (Embrunais, Savinois Serre-Ponçon, Comuni della Vallée de l'Ubaye, nel Dipartimento dell’Hautes Alpes), il Parco Naturale Regionale del Beigua, il più vasto parco naturale regionale della Liguria.
Sono intervenuti il Presidente del CCA Maurizio Cieol e per l'Scs Giorgio Bono e Ferdinando Giuliano, Illustrando, in particolare, il progetto pilota di compostaggio di comunità avviato dal mese di maggio a Vialfrè, che sta dando i primi risultati, ed il progetto pilota partito solo lunedì scorso a Carema per l'integrazione tra il sistema di raccolta domiciliare ed una postazione ad accesso controllato nel centro storico.
VIALFRE' progetto pilota di compostaggio di comunità
Vialfrè è il primo Comune, in Canavese, ad aver avviato il progetto del compostaggio collettivo. Il 3 maggio, grazie al supporto tecnico ed economico del Consorzio CCA di Ivrea, ha inaugurato uno chalet installato in Piazza Bovetti, a cui gli abitanti possono conferire l'umido. E' una struttura in legno che funge da “compostatore”, diviso in più scomparti: per l'immissione dei materiali, per la maturazione del compost, per lo stoccaggio per il materiali legnoso da miscelare agli scarti organici.
Le famiglie conferiscono i loro scarti “umidi” con un secchiello nello specifico comparto, al quale accedono con un’apposita chiave.
Un volontario referente aggiunge quotidianamente materiale legnoso “strutturante” e un tecnico agronomo della società Corintea verifica periodicamente il processo di compostaggio, che, per ricordarlo, è un processo naturale che serve a ricavare del buon terriccio dagli scarti organici di cucina (avanzi di cibo, scarti di frutta e verdura, fondi di caffè, filtri di tè, ecc.) e del giardino. Per riuscirci è indispensabile apportare la giusta miscelazione di materiali organici “umidi” (ricchi di azoto) e materiali organici “secchi“ strutturanti (ricchi di carbonio).
Nel giro di sei mesi, da quando è stato avviato, ha dato buoni risultati: su 230 residenti, circa cento utilizzano la casetta e bene.
"Scs – racconta Giuliano – ha fatto del compostaggio domestico (rilanciato anche attraverso il precedente progetto transfrontaliero R2D2) la propria bandiera, lo fa il 45 per cento degli utenti, nel giro di pochi anni abbiamo distribuito 19mila compostiere con un impegno economico di 700mila euro". Si aggiunge oggi il compostaggio collettivo, che sta dando anche risultati maggiori, per offrire un’opportunità in più a coloro che non possono effettuare il compostaggio individuale perché non dispongono di un’area verde o sono presenti solo sporadicamente (turisti). "Fondamentale – sottolinea Giuliano – è l'entusiasmo degli amministratori. Vialfrè ci ha messo l'anima. Sono stato già contattato da associazioni che vorrebbero adottare questo metodo ma per sicurezza aspettiamo prima il termine di questo progetto".
CAREMA progetto pilota per l'integrazione tra il sistema di raccolta domiciliare ed una postazione ad accesso controllato nel centro storico
A Carema il progetto avviato dalla settimana scorsa è un po' diverso rispetto a quello vialfredese. Coinvolgerà, almeno inizialmente, soltanto una parte dei residenti. In Piazza Panteis, nel centro del paese, sono stati tolti i vecchi cassonetti, sostituiti da contenitori semi interrati, dove poter conferire vetro, carta plastica. Ma si potrà conferire anche l'indifferenziato. Stop, quindi, alla raccolta porta a porta: i circa 150 abitanti della zona sono stati muniti di chiavette elettroniche, famiglia per famiglia, depositeranno quindi i sacchetti negli spazi appositi in Piazza, che l'Scs svuoterà periodicamente. La chiavetta permetterà quindi all'azienda eporediese di capire quante volte e in che modo viene utilizzata, per inquadrare le abitudini della popolazione. Il conferimento all'esterno dei contenitori verrà sanzionato. Le tariffe rimangono per ora inalterate ma, se l'esperimento funzionerà, la nuova modalità potrà essere estesa anche ad altre aree del paese introducendo eventualmente il metodo della tariffazione puntuale, ovvero "pago in base a quanto produco".
C'è peraltro un dato impressionante che emerge sai controlli che Scs ha avviato a campione. Ogni settimana, nel giorno della raccolta dell'indifferenziato, in un Comue diverso, vengono aperti dieci sacchi. "Nel 70 per cento dei casi troviamo organico che sarebbe smaltibile, non lische di pesce ma pane raffermo, bucce di banana" racconta il responsabile di Scs Ferdinando Giuliano. Ma anche carta e plastica finiscono spesso e volentieri nell'indifferenziato. L'attenzione, insomma, sta calando. "L'ideale - sottolinea Giuliano - sarebbe applicare un sistema che permetta di alleviare i costi a carico di chi differenzia bene e sanzionare chi non lo fa".
GLI ISPETTORI ECOLOGICI VOLONTARI supporto introdotto già in tre Comuni: Agliè, Caluso e Villareggia
Un altro deterrente potrebbe essere l'introduzione degli Ispettori Ecologici Volontari, abitanti che si mettono a disposizione, in forma volontaria, seguendo un corso gratuito a cura dell'Scs, per vigilare sulla pulizia del territorio e sul corretto conferimento dei rifiuti, in supporto alla Polizia Municipale e alla Protezione Civile. Agliè è stato il primo Comune ad introdurre queste figure con un bando pubblico, successivamente Caluso e Villareggia. Anche Strambino, Romano e Scarmagno si sono detti interessati.
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