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19 Settembre 2013 - 20:02
Masino
Il castello di Masino, a Caravino, per dieci secoli fu la residenza principale dei conti Valperga, antica famiglia del Canavese. Fino al Rinascimento venne difeso da alte mura e imponenti torri di guardia, poi abbattute per far posto a monumentali e splendidi giardini di fattezze romantiche e tipiche dell'Italia aristocratica. L'intero edificio è letteralmente ricoperto da affreschi, mobili di raffinatissima fattura e sede d'un museo di carrozze settecentesche davvero straordinario. Attualmente il castello è gestito dal Fondo Ambiente Italiano ed è inserito nel circuito dei castelli del Canavese.
Il castello fu costruito nell'XI secolo per volere della famiglia dei Valperga, casato ritenuto discendente dal primo re dei Longobardi Arduino. A causa della sua posizione strategica la fortezza fu subito teatro di numerose battaglie tra le varie famiglie nobili dell'epoca (Savoia, gli Acaia, iVisconti e gli stessi conti di Masino) che si contendevano la zona del Canavese. Nel XVI secolo il Castello venne demolito e ricostruito completamente dai francesi, assumendo la funzione di dimora signorile. Nel XVIII venne arricchita da decorazioni in gusto neoclassico e negli anni vennero raccolte e conservate con cura al suo interno testimonianze culturali e di gusto di grande valore. Alla morte dell'ultima abitatrice della residenza, nel 1988, Vittoria Leumann, moglie del conte Cesare Valperga, il figlio, conte Luigi Valperga di Masino, cedette al FAI il castello, con il compito di conservare la memoria storica familiare custodita al suo interno.
ll Castello di Masino si trova su una collina, nella Pianura del Canavese, lungo la Serra d'Ivrea ed è circondato da un immenso parco in cui è collocato un labirinto di siepi. Nelle scuderie settecentesche è stato allestito il Museo delle Carrozze, mentre all'interno sono state riportati alla bellezza di un tempo le sale monumentali riccamente arredate, tra cui spicca lo splendido Salone da ballo.
Il giardino del castello, gigantesco e lussureggiante, è tipico dell'arte inglese e risalente al milleottocento, circonda per intero la rocca, e si estende per diversi ettari di terreno, solcata da una strada che percorre per intero i suoi boschetti e che arriva fino alla vicina località di Strambino. Collocato nel parco si trova il secondo labirinto botanico d’Italia per estensione, un percorso intricato tra siepi ricostruito grazie al disegno settecentesco ritrovato negli archivi.
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