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13 Marzo 2018 - 17:06
La storia è degna dei più paurosi film horror e non può far altro se non far accapponare la pelle.
Ladri che si introducono nei cimiteri per portar via i gioielli dalle tasche dei morti.
E’ la nuova frontiera dei criminali, che non sanno più dove andare a rubare.
E’ successo sabato scorso nel cimitero di Caravino. A due bare sono state aperte, sfilate dai loculi delle cappelle di famiglia, mentre una terza è stata danneggiata. Tombe di persone decedute oltre mezzo secolo fa.
La dinamica è più o meno la stessa di quanto avvenuto a Quassolo.
Qui,nella notte tra lunedì e martedì scorsi, una tomba del cimitero del paese è stata profanata.
Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, alcuni malviventi si sarebbero introdotti nel camposanto e avrebbero disturbato il sonno eterno di una donna, morta a 36 anni nel 1967 a causa di un incidente stradale. Probabilmente sono andati a colpo sicuro: hanno estratto la bara e, dopo averla aperta, senza toccare lo scheletro, hanno svuotato la borsetta deposta dai familiari accanto alla salma, alla ricerca di oggetti preziosi.
A scoprire l’accaduto, e a dare l’allarme il mattino dopo, un uomo, residente in paese. Si era recato al cimitero per controllare la tomba della moglie, mancata qualche giorno prima. Ha allertato il primo cittadino, Elena Parisio e chiamato i carabinieri che sono giunti sul posto subito dopo.
Al momento, la pista che stanno seguendo è quella del furto. Stanno indagando anche sull’eventuale bottino. Si indaga per vilipedio di cadavere. Si esclude quindi, per il momento, l’ipotesi delle sette sataniche.
La notizia ha fatto subito il giro del paese che ha scelto di non commentare la vicenda e di chiudersi nel massimo riserbo.
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