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CANDIA. Polemica sulla vendita della Cappella

CANDIA. Polemica sulla vendita della Cappella

la cappella della Santissima Trinità

L’ho acquistata per non vedermela crollare addosso”.

A parlare è Alessandra Liesevic Tatar, la nuova proprietaria della Cappella della Santissima Trinità.

Vive nella lussuosa villa a fianco, al civico 52 di via Ivrea.

E’ stata l’unica a rispondere al bando scaduto lo scorso 8 giugno aggiudicandosi il rudere ora ricoperto da una pianta di edera per 23 mila e 150 euro, poco più della base d’asta di 22 mila euro.

Vorrei - sbotta - che in Comune la smettessero di far polemica altrimenti non l’acquisto più. Non voglio essere ringraziata ma vorrei che la piantassero di strumentalizzare l’acquisto...”.

“La manutenzione sulla Cappella - sostiene Liesevic Tatar - non è mai stata fatta a dovere ed ora ci sono le pareti che si sgretolano. Non solo quando soffia un forte vento le tegole precipiano e mi volano nel cortile. La farò mettere in sicurezza a spese mie. Una volta messa in sicurezza probabilmente la utilizzerò per suonare il pianoforte davanti ai miei amici”.

Scettico sulla questione è il consigliere di minoranza Umberto Lamarra, che non deve aver troppo digerito la scelta dell’amministrazione comunale di vendere la Cappella. “Sono estremamente amareggiato solo all’idea di vendere un bene storico – aveva detto alla vigilia della scandenza del bando - Purtroppo, il nostro beneamato sindaco la pensa diversamente, preferendo una tensostruttura in plastica (vedi parco giochi di via Castiglione) piuttosto che una struttura solida e piena di storia. Dimentica, anche se pressato legittimamente da privati che ne ambiscono l’acquisto, che è l’amministratore e il garante di tutti i cittadini”.

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