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29 Ottobre 2020 - 12:13
Il comitato “IO mi Rifiuto” è sempre più deluso dalla politica locale e da come vengano affrontati temi importanti come quello della tutela dell’ambiente.
In relazione al progetto di realizzazione di un impianto di biometano a Caluso, la battaglia è iniziata mesi fa. Ma la voce del comitato resta inascoltata. Da tutte le forze politiche. Non solo dal sindaco Cena.
“Immediatamente dopo il Consiglio Comunale di Caluso dello scorso 28 settembre avevamo scritto una lettera aperta inviata al protocollo dell’Ente e pubblicata sui giornali locali - rinfocolano i comitati -. Era martedì 29 settembre, sono passate ormai più di tre settimane, ma nessuno (tra Presidente del Consiglio Comunale, la Sindaca Cena e Gruppi Consiliari di Maggioranza e Minoranza) si è degnato di rispondere alle nostre domande su come sia stato possibile votare e approvare una mozione con contenuti clamorosamente fuorvianti e infondati relativamente al “consumo di suolo”.
Né tanto meno è stato concesso il consiglio Comunale aperto richiesto dal comitato dove i Cittadini potessero avere possibilità di parlare prima della scadenza dei termini di legge. Anche su questo nessuna risposta, silenzio assordante. Dopo tre settimane non ci resta che prendere atto. Noi andiamo avanti”. Poi, due settimane fa, l’intervento dell’ingegner Beltrami riportato sulle colonne del nostro giornale.
Un intervento che ha riacceso lo spirito degli ambientalisti: “Per la prima volta, parla l’ing. Marco Beltrami, il Ceo della Geo Studio Engineering, nonché amministratore unico di “Caluso Biometano Società Agricola a r.l.”, e cioè colui che firma il progetto nel quale si valuta l’impatto ambientale dell’impianto e, al tempo stesso, l’imprenditore proponente dell’operazione. L’ingegnere nell’articolo fa la morale alle comunità locali che, a suo dire, “non accettano l’idea di vedere nuove tecnologie installate nelle proprie vicinanze”. Ma non solo! Beltrami si sente in dovere, da imprenditore (precisa lui!), di permettere al nostro territorio di cogliere nuove opportunità “per rivitalizzare un tessuto industriale da troppo tempo in disfacimento” (ma la società dell’ingegnere non dovrebbe essere agricola?) e conclude parlando di “confronto chiaro e collaborativo” che vorrebbe con le comunità locali.
Queste dichiarazioni sono state pubblicate il 13 ottobre.
Sapete quando scadevano i termini di legge per fare osservazioni al progetto presentato in Città Metropolitana? Il 12 ottobre!
Dobbiamo proprio farci prendere in giro da questo signore?
L’ingegnere si ricorda ancora quando ha presentato il progetto in Città Metropolitana?
Noi sì.
Era il 24 aprile scorso e l’Italia era in ginocchio per il Covid-19 e noi tutti eravamo a casa in lock-down.
Secondo voi le “comunità locali” (come ci chiama l’ingegnere) quando hanno saputo del mirabolante progetto previsto a Caluso? Ai primi di giugno, quando Città Metropolitana ha avviato il procedimento per le autorizzazioni e il conto alla rovescia, a termini di legge, è cominciato inesorabile. Adesso, a giochi fatti, dopo che l’iter burocratico è stato avviato dall’ing. Beltrami nel silenzio più assordante, senza il minimo confronto con la popolazione e senza informare preventivamente i cittadini, dobbiamo davvero sentir parlare GeoStudio Engineering di “comunicazione trasparente” e “confronto chiaro e collaborativo”? Verrebbe da pensare di essere su Scherzi a Parte, ma purtroppo è la triste realtà. Noi comunque il nostro punto di vista sul progetto lo abbiamo scritto nelle osservazioni inviate a Città Metropolitana, crediamo che ormai non serva più che l’Ing. Beltrami si scomodi a venire in Piemonte da Verona per insegnarci generosamente come cogliere “nuove opportunità” per il nostro territorio! Speriamo che l’ingegnere non se ne abbia a male, ma noi abbiamo un’altra idea di cosa siano le opportunità e le occasioni da cogliere: importare rifiuti da fuori Regione per arricchire “Caluso Biometano s.a. a r.l.” non lo reputiamo un modo per rivitalizzare il nostro tessuto industriale (con 6 posti di lavoro ci sarebbe molto da dire anche su questo!); sacrificare la nostra salute e trasformare il posto in cui viviamo nella pattumiera d’Italia non ci pare andare di pari passo con l’idea di valorizzazione del territorio e dell’ambiente che abbiamo noi. Il Comitato ribadisce quindi la propria contrarietà all’assurdo progetto presentato da GeoStudio Engineering al quale si opporrà in tutte le sedi nella maniera più netta e determinata. Cosi’, che si sappia e lo sappia anche l’ingegnere!”.
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