AGGIORNAMENTI
Cerca
15 Ottobre 2020 - 10:26
Sardi, da imprenditore, come giudica la gestione dell’emergenza Covid?
“A prescindere dal Covid 19 e da tutto quello che ne consegue, il vero dramma degli italiani è che quella che una volta si chiamava “la classe dirigente” del Paese oggi è formata per la gran parte da gente incapace, che non ha mai lavorato un giorno in vita loro e all’improvviso si sono trovati senza affrontare nessuna gavetta, nessun tirocinio ad essere chiamati “Onorevoli” e/o “Senatori”, ma non sono in grado di dirigere proprio niente se non complicare la vita degli italiani.
Faccio due esempi che rendono l’idea e che ho vissuto in prima persona:
L’anno scorso ho investito in una nuova azienda per permettere ai miei figli di costruirsi una propria attività per la quale ci stanno mettendo passione e tanto impegno, ma ovviamente potere avviare una impresa con l’ambizione di creare un nuovo brand “Sardi’s Bar & Restaurant” per esportare nel mondo (solo ed esclusivamente) i prodotti tipici piemontesi, necessita di mezzi propri, come è giusto che sia se ci si vuole definire imprenditori. Quindi alla fine dell’anno 2019 dopo consistenti investimenti e la creazione di n. 12 posti di lavoro oltre ad un altro numero consistente di personale a chiamata, è stata aperta l’attività del brand presso la struttura alberghiera Hotel Erbaluce in Caluso.
Purtroppo dopo pochi mesi alla fine di febbraio è scoppiata la pandemia mondiale del Covid 19 e abbiamo dovuto chiudere l’attività che abbiamo provato a far ripartire a giugno per poi richiuderla nuovamente fino allo scorso 16 agosto. Gli unici costi che si sono effettivamente risparmiati sono i salari dei dipendenti (che a loro volta hanno atteso per mesi l’elemosina concessa dall’assegno del FIS e ancora oggi stanno aspettando l’erogazione di tutto quanto dovuto), mentre tutte le altre spese (luce, gas, acqua, tasse sono arrivate imperterrite minacciando la sospensione delle forniture se non si sarebbero rispettati i termini di pagamento)”.
Cosa si sarebbe aspettato?
“I “dirigenti del Paese” non sono riusciti a capire che bisognava soprattutto aiutare con maggiore forza proprio quelle nuove imprese che hanno avuto il coraggio di fare investimenti reali e creare posti di lavoro. La realtà è che aziende come la nostra si sono viste negare ogni genere di sostegno finanziario con mille motivazioni da parte delle Banche perchè non rispettavamo i requisiti avendo una situazione di bilancio dopo neanche 60 giorni di attività che riportava perdite e pertanto il rischio è troppo alto per concedere i 25.000 e/o 30.000 euro ad aziende che operano in un settore a rischio come quello ricettivo turistico alberghiero. Capite perchè questa classe dirigente non è capace, anche mio nipote di 12 anni capisce che quando si avvia una nuova attività ci vogliono mesi prima di aspettarsi dei risultati positivi. L’unico vero sostegno l’abbiamo ricevuto da parte di istituti di credito locali che ci hanno concesso degli affidamenti senza richiedere il Fondo di garanzia”.
E del Bonus Turismo, che dice?
“Il Bonus Turismo della Regione Piemonte che avrebbe dovuto assegnare una cifra a fondo perduto ad ogni azienda che opera in Piemonte, non puo’ essere concesso alla nostra società perché abbiamo sede legale in Lombardia, ma se lo chiediamo alla Lombardia ci dicono che non possono concedercelo perché la struttura operativa è in Piemonte.
Quindi l’ennesima dimostrazione dell’incapacità della classe dirigente, ma come non possiamo avere il bonus visto che operiamo in Piemonte, abbiamo investito in Piemonte, abbiamo creato posti di lavoro in Piemonte?”.
Cosa può fare un imprenditore come lei?
“Una colpa comunque ce l’abbiamo anche noi perché l’unico vero potere che abbiamo è quello del voto e purtroppo troppi italiani non lo capiscono e disertano le votazioni e quindi questi “capi politici” fanno quello che gli pare e quando è il momento di portare la gente alle Camere spesso si portano degli incapaci totali che seguono fedelmente le istruzioni che vengono loro impartite”.
Ci parli del progetto che l’ha portata a Caluso
“Il mio progetto nasce nel 2016 a Los Angeles dove insieme ad altri produttori cinematografici miei colleghi, abbiamo deciso di dare vita alla Piedmont Gastronomic Academy per promuovere i prodotti tipici enogastronomici piemontesi negli USA.
Avendo vissuto per circa 30 anni tra New York, Los Angeles e Miami ho riscontrato che ci sono centinaia di ristoranti che fuori hanno la scritta “Cucina Toscana” e poi in numero minore ristoranti che propongono varie cucine regionali italiane, ma ne ho visto solo uno a Los Angeles che propone una cucina piemontese anche se è gestito da una famiglia che deve ripercorrere almeno sei generazioni per trovare un nativo in Piemonte.
Quindi ritengo che ci sia un ampio spazio nel mercato per proporre una vera cucina piemontese che personalmente ritengo abbia un numero considerevole di piatti da proporre in gran parte sconosciuti in giro per il mondo.
Per fare questo ho ritenuto che bisognava partire proprio dal Piemonte per creare una formazione di cuochi che poi fossero in grado di esportare il progetto del brand a livello internazionale.
Come ha scombussolato i suoi piani il Covid?
Se non ci fosse stata questa pandemia mondiale il programma era di aprire nel 2021 il prossimo “Sardi’s Bar & Restaurant” proprio a Los Angeles dove già abbiamo i partner per avviare l’impresa”.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.