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CALUSO. Galliati inaugura la nuova sede

CALUSO. Galliati inaugura la nuova sede

La Coldiretti di Caluso ha cambiato sede da via Bettoia 24 a Corso Torino 53 e Fabrizio Galliati, presidente provinciale Coldiretti di Torino ha parlato all’inaugurazione: “Vogliamo continuare ad investire sul territorio per tenere alto il livello e l’efficienza dei servizi offerti agli agricoltori e ai cittadini garantendo il Caf, il patronato EPACA, IMU, ISEE, 730 e CAA oltre che la consulenza fiscale per le imprese situate a Barone, Caluso, Candia, Foglizzo, Mazzè, Cuglieglio, Mercenasco, Montalenghe, Orio, Perosa Canavese, San giusto, San Martino Canavese, Scarmagno, Vialfrè, Villareggia e Vische”. Il cambiamento di sede ha comportato un ammodernamento degli uffici per migliorare la richiesta dei servizi, pensando soprattutto ai giovani agricoltori che verranno. Per quanto riguarda la sezione di Caluso, il segretario responsabile Massimo Ceresole esprime a sua volta entusiasmo per il cambiamento: “Grazie ai nuovi uffici moderni abbiamo la possibilità di garantire maggiore privacy per le pratiche dei lavoratori che ci possono raggiungere durante la settimana, la mattina dalle 8.30 alle 12.30, tranne il mercoledì che siamo aperti dalle 8.00 alle 13.00 e il lunedì che elargiamo i nostri servizi anche al pomeriggio tra le 14.00 e le 16.00”. Ceresole esprime il suo parere anche riguardo alle imprese locali: “Gli imprenditori di un’azienda agricola di Caluso o dintorni, di norma, hanno precedentemente svolto un altro mestiere e hanno bisogno di tutte le garanzie possibili. Molto spesso si tratta di aziende medio-piccole a gestione famigliare rilevate dai nonni. Molti ragazzi della zona soprattutto al principio non se la sentono di avviare un attività in proprio, troppo gravosa economicamente data la piccola realtà in cui lavorano. Esempi di giovani imprenditori ci sono anche a Caluso, anche se si contano sulla punta delle dita. È invece in aumento il numero di ragazzi che decidono di lavorare come dipendenti assieme ai loro genitori o in aziende di terzi già assodate, per poi rilevare l’azienda in futuro oppure garantirsi uno stipendio fisso”. Attualmente, il ritorno alla terra da parte dei giovani si sta verificando a livello nazionale in risposta al precariato imperante ma coinvolge molte fasce della popolazione costrette a reinventarsi un mestiere per avere un livello di vita sufficientemente dignitoso. Una tendenza sempre più necessaria per l’economia, un’alimentazione più sana e una maggiore tutela dell’ambiente nel prossimo futuro grazie alla riscoperta dei cicli della Natura e del contatto con essa.

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