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10 Novembre 2017 - 11:31
E’ una storia triste, quella di Nerone, il cane ospite del canile di Caluso.
Nessuno più lo vuole adottare ed è già stato abbandonato tre volte.
Tutto è iniziato l’estate scorsa.
Nerone, il cui nome potrebbe evocare tristi presagi, è un molosso di un anno arrivato al rifugio “Destefanis” insieme a sua “ sorella” Tigre.
Vengono entrambi adottati, ma poco dopo lui torna indietro per problemi con un gatto.
Viene nuovamente adottato pochi mesi fa, ma la sua nuova famiglia dopo poche settimane lo riporta indietro.
Questa volta è perché sente la solitudine. In casa da solo, Nerone, mentre tutti sono a lavoro, non ci vuole proprio stare.
Eppure è un giocherellone. Lo racconta chi quasi tutti i giorni viene qui al canile per portarlo un po’ a spasso.
Non solo. Anche sui social è immediatamente scattata la solidarietà nei confronti di questo cane così sfortunato. Come nella pagina facebook dedicata agli Amici del Canile di Caluso c’è chi scrive: “Chiediamo aiuto per Nerone per trovargli la famiglia giusta! Non è un serial killer, è ancora un cucciolo, ma un cucciolo tosto. Ha un bel caratterino e energia da vendere. Ha bisogno di una persona capace con un po’ di polso che abbia voglia e tempo da dedicargli. Quindi no prime esperienze.
No gatti, sì in compagnia di una femmina, meglio ancora se vivace come lui, meglio in una casa con giardino oppure in appartamento ma con persone che magari abbiano orari diversi.
Naturalmente no box, no serragli, no catene.
Aiutateci per favore a condividere il suo appello, Non può rimane in canile. Grazie”.
Oggi Nerone è accudito dai volontari coordinati dal responsabile del canile Luciano Sardino e se ti affaccia alla gabbia di Nerone, lui ti accoglie saltando da un angolo all’altro. Come se volesse solo giocare.
Qui al Rifugio De Stefanis della Lega per la Difesa del Cane di Strada Provinciale per Foglizzo trovano affetto decine e decine di amici a quattro zampe.
Negli anni proprio Luciano Sardino aiutato da alcuni volontari è riuscito a costruire, box dopo box, cuccia dopo cuccia, una vera e propria casa per i cani più sfortunati, spesso randagi e recuperati in mezzo ai boschi o lungo i cigli delle strade del Canavese.
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