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Il canavesano
22 Agosto 2024 - 14:53
Successi e gioie sportive parevano cancellati per sempre. Dal lontano 2013, quando il tribunale ne sentenziò il fallimento, San Giusto e il Canavese sembravano rassegnati a non vedere più i gloriosi colori blu-granata, vanto e gloria della Sangiustese, sfidare gli avversari sull’erba dello stadio Franco Cerutti, ma come ci ha insegnato Pablo Neruda “Nascere non basta. E’ per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”.
Così il 2023 è stato l’anno della rinascita, una grande rinascita, che ha visto la Sangiustese trionfare nel campionato di terza categoria e vincere la Coppa della delegazione di Ivrea di seconda e terza categoria.
Nulla di più vero, ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla, una meravigliosa farfalla dalle ali blu-granata rinata per volare in alto sotto la denominazione di A.C. Sangiustese.
Certo le cose non sono state facili, facile è parlare e criticare, ma a San Giusto Canavese, un gruppo di amici, cementati dall’amore per il territorio, per lo sport e per il calcio, hanno dimostrato a chi non crede nei sogni, che quando si ha il coraggio di affrontare grandi fallimenti si possono raggiungere grandi successi e, soprattutto, si può continuare a sognare nuove sfide e nuove vittorie.
Questo era l’insegnamento che si doveva cogliere dall’impegno profuso dai presidentissimi Pier Candido Cerutti e poi da Francesco Ferraris sotto la cui guida la Sangiustese, poi Canavese a seguito della fusione con il Volpiano, arrivò a vincere due scudetti Juniores ed a disputare con la prima squadra e con onore quattro campionati tra i professionisti in serie C2.
E’ stata questa voglia di non arrendersi mai, è stato l’amore per lo sport, per il calcio, per San Giusto e il Canavese ad alimentare il fuoco della passione del neo Presidente Denis Cerutti, di Rudj Bollettino (Vice presidente), Stephan Grosso (Direttore Generale), dell’A.D. Sandro Conti, del Segretario Luca Squaiella e sicuramente quello del condottiero dell’immediata promozione in seconda categoria, l’allenatore Fabiano Altobello.
Il loro è stato ed è un impegno quotidiano, il clima che si respira nell’impianto sportivo e sul campo dell’ A.C. Sangiustese profuma di serenità, familiarità, rispetto, amicizia e solidarietà, tradotto, finalmente, dallo stadio Franco Cerutti in San Giusto Canavese, diretto a tutti coloro che hanno un sogno da realizzare, parte un autentico messaggio di cambiamento, non solo possibile, ma reale, quando come a San Giusto Canavese, nasce da spettacolari azioni sul campo.
Anche lo scrittore e poeta argentino Josè Luis Borges, certamente uno che il calcio non lo amava, si rese conto della sua immortalità ed a questa si arrese in occasione dei mondiali di calcio vinti dalla Seleccion argentina guidata da Cesar Luis Menotti, regalando al mondo la celebre frase “Il calcio è una storia senza fine, ricomincia ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per strada”.
Così, in ossequio a queste parole l’A.C. Sangiustese da quest’anno è anche Scuola Calcio, d’altronde ci dice Rudj Bollettino: “A un bambino non bisogna chiedere cos'è la felicità, basta dargli un pallone e farlo giocare”.
C’è voluto coraggio e pazienza, ma mai come oggi il discorso pronunciato dal Presidente Denis Cerutti solo un anno fa risulta essere una previsione azzeccata: “La rifondazione della Sangiustese è un primo obiettivo che volge lo sguardo con grande rispetto al passato e che contemporaneamente guarda con grande ambizione al futuro con lo scopo di avvicinare vecchie e nuove generazioni allo sport. Il nostro desiderio è diventare uno dei poli attorno ai quali creare la rinascita sportiva e culturale del nostro Paese. Il nostro obiettivo è quello di dare un significativo contributo, insieme alle altre associazioni operanti sul territorio, a contrastare il lento abbandono delle differenti attività che servono ad animare la nostra comunità”.
Così, mentre l’organizzazione cresce e mentre si pensano e si progettano sempre nuove iniziative, anche il Segretario Luca Squaiella ci tiene a dire: “La filosofia della nostra Scuola Calcio si basa su cinque punti fondamentali: allenamento, benessere, creatività, educazione e dedizione. I ragazzi ed i bambini sono per noi molto importanti, la loro crescita, prima come persone, poi come atleti è l’obiettivo dell’A.C. Sangiustese” ed esorta i genitori: “Incoraggiate i Vostri figli a partecipare con entusiasmo, infondete nei Vostri ragazzi il valore dell’impegno e del rispetto, sempre, in allenamento e in partita, una buona fatica e un buon sacrificio equivalgono già ad una vittoria.”
La rinascita della Sangiustese ha insegnato a tutti che non si vive solo di accettazione o di pregiudizi, ci ha insegnato che per arrivare all’incanto di una splendida alba talvolta è necessario non aver paura di percorrere una lunga e buia notte, soprattutto, che nella vita non bisogna mai perdere la speranza, mai smettere di credere nelle proprie idee e soprattutto, mai smettere di sognare.
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