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Abete, moviola in campo non è panacea tutti i mali

Abete, moviola in campo non è panacea tutti i mali

Presidente della Fgci, Giancarlo Abete

"La moviola non può essere la panacea di tutti quanti i mali perché molti episodi rivisti il giorno dopo vengono valutati diversamente dagli addetti ai lavori, e questo è un dato di fatto". Questo il parere del presidente della Figc Giancarlo Abete a margine dell'incontro di metà stagione tra gli arbitri della Can Pro, dirigenti, capitani e allenatori delle società di 1/a e 2/a Divisione della Lega Pro tenutosi quest'oggi a Firenze, commentando la contrarietà del presidente dell'Aia Marcello Nicchi al supporto della moviola televisiva all'operato degli arbitri italiani: "Abbiamo aderito come primo paese, visto che poi ci hanno seguito altri, al progetto degli arbitri di porta e quindi all'impostazione di Platini - ha detto Abete - Noi quindi seguiamo e condividiamo l'impostazione della Uefa. Ci siamo sempre dichiarati favorevoli alla tecnologia del gol-non gol, presentando un progetto a riguardo. Si dibatte in questo periodo di qualche apertura dell'Ifab per la moviola, ma al momento sono rumors e quindi non possiamo sapere i seguiti che ci saranno su questo fronte". Dalla Lega Pro e gli arbitri alla Serie A e alle lacrime di Mario Balotelli domenica scorsa durante Napoli-Milan: "Quello del giocatore è stato un momento di emozione, di tensione, un fatto piu' che naturale e normale. Il fatto di avere delle situazioni in cui sostanzialmente per una pluralità di motivi, che conosce solamente il diretto interessato, ci possa essere un momento in cui ci si lascia andare, è un fatto più che normale. L'anomalia sarebbe se uno le lacrime non le avesse ed in talune occasioni non uscissero" ha aggiunto Abete, che poi ha parlato della chiusura di alcune curve negli stadi per i comportamenti dei tifosi: "Dobbiamo rimanere lucidi nel capire le criticità del nostro calcio, sempre considerando il periodo complesso del sistema-Paese dopo un lungo periodo di recessione, da cui ovviamente lo stesso nostro calcio non può rimanere immune - ha sottolineato il numero uno della FIGC -. Per ciò che concerne la chiusura delle varie curve, si tratta dell'applicazione di una norma rimessa comunque alla valutazione del Giudice, anche in questo caso all'interno di un contesto internazionale tant'è vero che l'Uefa la richiamerà nello statuto". Infine, il prossimo incontro con Prandelli per decidere il futuro Ct dell'Italia dopo i Mondiali in Brasile: "Giochiamo Spagna-Italia (in programma il prossimo 5 marzo allo stadio Vicente Calderon di Madrid), e, poi ci incontreremo con Cesare Prandelli e ne parleremo - ha ricordato Abete - Non ho sondato alcun tecnico in alternativa all'attuale ct perché come ho ripetuto più volte, fintanto che non si definirà la situazione collegata alle prospettive del rapporto tra la Figc e Prandelli, noi non sentiremo nessuno".
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