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08 Febbraio 2017 - 12:10
Giocare bene non basta più e, a lungo andare, può risultare anche frustrante. Perché i complimenti fanno piacere, certo, ma ciò che più contano sono esclusivamente i punti in classifica. La Pro Settimo Eureka sfodera ancora una volta una prestazione superlativa al cospetto di una grande squadra come il Cuneo che, però, a differenza dei blucerchiati capitalizza la metà delle occasioni create per portare a casa un incontro sofferto e prendersi la vetta della classifica. Un abisso separa le due squadre in classifica, ma non lo si è minimamente visto sul terreno fangoso del “Valla”. Lì, dove la maggior parte delle squadre più forti del girone si era fermata, il Cuneo ha invece avuto la forza di strappare i tre punti, lasciando i ragazzi di Fabio Nobili con tanto amaro in bocca. “Il pareggio sarebbe stato poco, ma di sicuro qualcosa in più che una sconfitta - commenta il tecnico -. Giocare bene così sul fango e con un simile ritmo credo non appartenga ad una squadra che è quartultima in classifica, ma ne prendiamo atto e continuiamo a lavorare. Del resto, se non bastano 5 palle gol per fare un gol... Se penso alla gara di andata vedo una squadra cresciuta del 200%, ma dobbiamo valutare il risultato anche se la prestazione lascia ben sperare. È da 10 partite che giochiamo così, ma il problema in zona gol persiste”. La Pro parte meglio e in avvio si divora due occasioni entrambe con Nacci, che prima spara alto, poi si fa respingere la conclusione da Gomis sul palo. Il numero uno cuneese è ancora decisivo alla mezz’ora, quando toglie dalla porta il destro angolato di Procaccio scoccato al termine di una progressione fulminante dell’esterno, condita anche con un tunnel a Conrotto. Il Cuneo resta a guardare, ma prima del riposo piazza il colpo mortifero con D’Antoni, su azione nata da una rimessa laterale assegnata in maniera errata agli ospiti. Che nella ripresa lasciano ancora l’iniziativa alla Pro, incapace però di colpire con Fumana (chiuso da un recupero provvidenziale di Quitadamo), Procaccio e con il neo entrato Braidich. Inevitabili, al fischio finale, i complimenti degli avversari, ma questa Pro Eureka ha un disperato bisogno di gol e di punti.
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