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CALCIO. L’idea di Scaccia per rilanciare il movimento

CALCIO. L’idea di Scaccia per rilanciare il movimento

Nicola Scaccia, vicepresidente del Settimo

Obbligare le società ad allestire rose competitive in ogni categoria al solo fine di aumentare il livello del calcio dilettantistico piemontese. In che modo? Attraverso una sostanziale riforma dei campionati. È questa, in estrema sintesi, la proposta che il vicepresidente del Settimo Nicola Scaccia ha in mente di illustrare al neo presidente del Comitato Regionale Piemonte/Valle d’Aosta Christian Mossino. L’idea era balenata da tempo nei pensieri di Scaccia, il quale si è definitivamente convinto ad agire dopo aver assistito - non più tardi di una settimana fa - all’amichevole tra la Prima squadra del Settimo e la Primavera del Torino. “Quello che ho visto in campo non ha fatto che confermare ciò che in tanti pensano da tempo - sostiene Scaccia -: ovvero che il livello del nostro calcio è decisamente basso. Non è possibile che una Primavera di una società di Serie A sia al pari livello di una squadra che lotta per salvarsi in Eccellenza”, ammette il vicepresidente del Settimo in riferimento all’equilibrio visto nel confronto amichevole. “A mio avviso il campionato Primavera è inutile tanto quanto quello Juniores - prosegue Scaccia -. I giocatori dovrebbero essere già pronti per approdare in Prima squadra, ma così non è, a parte qualche caso sporadico. Noi lo scorso anno abbiamo fatto un miracolo arrivando a giocarci la finale Scudetto con la Juniores, ma solo perché il gruppo era davvero forte e questo purtroppo non si ripete spesso”.

Ecco dunque la proposta del vicepresidente delle violette: “L’obbligo dei fuoriquota non è più sufficiente: per permettere ai ragazzi di crescere, in base alla categoria di appartenenza della Prima squadra a mio avviso le Juniores dovrebbero disputare il campionato di Promozione o di Prima Categoria. Lo si potrebbe fare aggiungendo un paio di squadre ai gironi già esistenti di ogni categoria, o magari anche con una fase preliminare tra di loro”. Il modello da seguire sarebbe quello delle squadre B già in voga in Spagna, ma da noi mai preso realmente in considerazione. Il discorso si sposta poi sui Settori giovanili: “Sempre in base alla categoria della Prima squadra - prosegue Scaccia -, credo bisognerebbe dare alle società la certezza di disputare i campionati regionali con le giovanili, abolendo così la fase preliminare per determinare l’ammissione ai regionali o ai provinciali. Così facendo le società sarebbero obbligate a strutturare le squadre ad un livello più competitivo. La fase preliminare, invece, potrebbe servire esclusivamente alle società ‘più piccole’ per giocarsi tra di loro la qualificazione ai regionali o ai provinciali, evitando così risultati imbarazzanti a cui siamo soliti assistere. Il discorso è ovviamente ampio e andrebbe trattato  in maniera più approfondita”.

Questa è infatti al momento solo un accenno di proposta che il vicepresidente del Settimo ha intenzione di sottoporre al presidente LND Mossino. “È una persona molto competente e, soprattutto, aperta al dialogo e all’ascolto. Sono sicuro sia l’uomo giusto per guidare il calcio piemontese e apportare delle riforme necessarie per la crescita del movimento”. Il presidente del Comitato Regionale è già stato informato e presto potrebbe dire la sua in merito.

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