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06 Dicembre 2016 - 15:54
Per il morale dell’ambiente, ma soprattutto per la classifica. Il Gassinosanraffaele avrebbe dovuto solo ed esclusivamente vincere e invece torna a mani vuote dalla delicata trasferta in casa del Victoria Ivest. E con il morale sotto i tacchetti per una sconfitta pesante da digerire, avvenuta per di più al cospetto di una diretta concorrente per la salvezza, brava a colpire in avvio di entrambi i tempi con l’uomo più in forma: quel Fabio Mina rivelatosi una vera spina nel fianco della retroguardia rossoblu tanto sulla corsia di sinistra, nel primo tempo, quanto su quella di destra nella ripresa. La freccia nell’arco di Barbino si è rivelata imprendibile per Cravero e compagni, decidendo la sfida con due prodezze balistiche che hanno segato le gambe al Gassino. Fontana si presenta sul sintetico torinese senza pedine fondamentali del calibro di Perazzolo, Capitao, Apetzeguia e Saraceno (colpito da un lutto). Quattro titolari inamovibili che con ogni probabilità avrebbero mutato le sorti dell’incontro. I se e i ma non sono però adatti al gioco del calcio, che invece si basa su schemi e situazioni tattiche, ma anche sull’aspetto psicologico. Totalmente sbagliato quello del Gassino, colpito a freddo dopo sei minuti da una progressione di Mina che controlla sul vertice dell’area e dal limite disegna una splendida parabola che fulmina il nuovo arrivato Steni. Il 4-3-3 dell’Ivest si fa preferire a quello del Gassino, dove Gazzera non riesce in alcun modo a seguire i dettami del tecnico. Fontana ha però di che sorridere quando alla mezz’ora Boero pareggia i conti con un colpo di testa su calcio d’angolo; uno schema provato più volte in allenamento. Il pari sembra però accontentare i rossoblu che danno l’impressione di non avere forze (né idee) per opporre resistenza ai locali, ai quali basta invece aumentare un po’ il ritmo per passare ancora con Mina, una sentenza in area di rigore gassinese. “Sconfitta molto pesante per la classifica - ammette Fontana -. Prendiamo sempre gol in fotocopia su palle esterne, sono veramente demoralizzato e non credo che se ci fossero stati i 4 assenti sarebbe cambiato qualcosa. Sbagliamo troppo anche sottoporta, ed è normale trovarsi in affanno. La situazione comincia davvero a preoccuparmi, perché senza punti si fa sempre più dura. Pensiamo in positivo, non abbiamo altra scelta, anche se lavorare bene in settimana non basta più. Ora non abbiamo scuse, d’ora in avanti dobbiamo fare punti”.
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