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CALCIO. Triveri, dimissioni "forzate" dal SanMauro

CALCIO. Triveri, dimissioni "forzate" dal SanMauro
L’approdo al SanMauro di Arturo Gallo, in qualità di neo direttore sportivo, avrebbe dovuto aggiungere qualità al parco dirigenziale gialloblu ed invece ha scatenato un effetto domino. Dopo l’addio (forzato) di Leonardo Dinatale, lascia la società gialloblu un’altra figura eccellente come Antonio Triveri, dimessosi dal ruolo di direttore tecnico. O, meglio, «messo in maniera elegante nelle condizioni di andare via» dopo che la società gli aveva proposto un ridimensionamento del ruolo, rivolto esclusivamente alla gestione della Scuola Calcio. «Il sentore ce l’avevo già da tempo - confessa Triveri - poiché una parte del direttivo non vedeva di buon grado il mio modo di lavorare. La certezza, però, l’ho avuta 5 minuti prima della presentazione di Gallo, che io ho contribuito a far entrare in società. Inizialmente pensavo potessimo lavorare tutti e tre insieme (compreso Dinatale, ndr) ma di fatto la società ha deciso di affidare a Gallo l’intera gestione, proponendomi un ruolo che sapevano benissimo non avrei accettato. La cosa mi ha offeso, ma la accetto perché mi ha dato la possibilità di farmi da parte». Tuttavia Triveri non porta alcun rancore nei confronti di una società nella quale ha lavorato (complessivamente) per sei anni: «Fa parte del calcio. Ringrazio il SanMauro, dove lascio tanti amici, ma vado avanti per la mia strada sapendo di aver contribuito alla crescita della società. Due anni fa eravamo in mezzo ad una strada ma con Dinatale abbiamo fatto un ottimo lavoro, riportando in alto il Settore giovanile: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dispiace perché ora sarà difficile trovare un’altra sistemazione e soprattutto perché hanno interrotto un lavoro di due anni che, con qualche piccolo investimento, poteva durare nel tempo. Però ormai il calcio è marketing e le società puntano su un modo di lavorare che non mi appartiene: il SanMauro vuole diventare un punto Juve, snaturando così l’organizzazione creata negli anni e il senso che dovrebbe avere una società dilettantistica. Questo è il mio punto di vista, magari avranno ragione loro».  
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