Il nuovo corso del Gassinosanraffaele targato Pino Cristiano comincia a prendere forma. L’allenatore ha sposato con entusiasmo il progetto propostogli dalla dirigenza rossoblu e si è subito messo al lavoro per provare ad allestire una squadra giovane, ma non per questo poco competitiva. In attesa di capire quali effettivi attualmente presenti in rosa vorranno proseguire la loro avventura a Gassino, il tecnico ha messo a segno il primo colpo di mercato, convincendo Alberto Cavazzi, bomber di razza classe 1986 che ha accettato di buon grado di giocare per la squadra della propria città dopo anni di esperienze in giro per il Piemonte. Cavazzi arriva dal Cavour e avrà l’arduo compito di sostituire un attaccante puro come Mario Erbini. Mancano solamente le firme e la conseguente ufficialità, ma ormai la trattativa è da considerarsi andata a buon fine. Un’altra trattativa che potrebbe andare a buon fine è quella che riguarda l’attaccante classe ‘96 Michele Spoto che, dopo l’esplosione di due stagioni fa al SanMauro, ha trovato poco spazio facendosi comunque le ossa in una categoria difficile come la Serie D con la maglia della Pro Settimo & Eureka. In attesa di capire quale sarà il futuro della Pro e se rientrerà o meno nei piani del nuovo allenatore, Spoto potrebbe scegliere di rilanciarsi proprio a Gassino, dove Cristiano saprebbe sicuramente come valorizzarlo al meglio. La conferma potrebbero dargliela l’attaccante ‘95 Sgherzi ed il centrocampista 96’ Cambareri che hanno deciso di seguire Cristiano dopo l’esperienza vissuta (con tanto di salvezza raggiunta all’ultima giornata, ndr) insieme al tecnico a Borgaretto. Il Gassino ha in cantiere l’allestimento di una squadra giovane ed il tecnico è consapevole delle difficoltà alle quali potrebbe andare incontro. Le stesse difficoltà che potrebbe affrontare la maggior parte dei suoi colleghi. «Nel Torinese sono rimaste poche squadre a militare in Eccellenza - commenta Cristiano - e il Gassino è una di queste. Non abbiamo risorse economiche notevoli, ma possiamo vantare serietà e garantire ogni impegno preso. Inoltre qui c’è una buona struttura a livello di impianti ma anche di organizzazione: tutte qualità che possono fare gola». Cristiano non ama fare proclami - non fa parte del suo stile - ma sa benissimo qual è la strada da seguire, soprattutto in un momento delicato come questo a livello economico. «Nel calcio dilettantistico non bisogna assolutamente fare delle follie - afferma il tecnico settimese -; non serve a niente buttare via centinaia di migliaia di euro... Queste categorie servono invece per formare i giovani e strutturarli. Le società hanno bisogno di trovare la propria filosofia e una gestione diversa, costruendosi i giocatori in casa. Ci vorrà sicuramente qualche anno, ma questa è la strada giusta».
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