Trent’anni al servizio della Pro Settimo valgono bene un premio. Se poi il riconoscimento viene assegnato niente meno che dal CONI, massima organizzazione che cura lo sviluppo e la promozione dello sport in Italia, allora il premio assume contorni davvero prestigiosi. Dante Pollastrini, presidente onorario della Pro Settimo & Eureka, è stato insignito della Stella di bronzo al merito sportivo: un’onorificenza istituita nel lontano 1933 proprio dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano per premiare atleti, tecnici, dirigenti e società che si fossero particolarmente distinti nel dare lustro allo sport italiano. Pollastrini è sicuramente uno di questi, che in oltre trent’anni di attività ha contribuito a scrivere pagine indelebili del sodalizio di via Cascina Nuova. Nella serata di venerdì 27 maggio il primo tifoso della Pro ha ricevuto l’ambito premio nella cornice della nuova sede torinese del CONI alla presenza delle istituzioni e del vicesindaco di Torino, Elide Tisi. «È stata una cerimonia piacevole - commenta Pollastrini -, ma non mi aspettavo assolutamente di ricevere un simile riconoscimento. Quello che ho portato avanti in questi anni è stato il frutto delle mie convinzioni: avvicinare e far crescere i giovani a questo sport, non certo vincere un premio». Ancora sorpreso per l’onorificenza ricevuta, Pollastrini si dice onorato pur affermando di non meritarla: «Qualche mese fa ho ricevuto una lettera firmata dal presidente del CONI Malagò, nella quale venivo invitato a ritirare questo premio. Mi avrebbe fatto piacere conoscerlo di persona, ma purtroppo non era presente. Ringrazio davvero chi ha presentato la mia candidatura, ma c’è chi merita premi migliori rispetto a me per l’impegno e la passione che manifesta e questi è Bruno Olivieri». Il vice presidente della Pro Settimo è stato l’artefice del riconoscimento, colui il quale ha portato avanti la candidatura proponendola al presidente del Comitato Regionale LND, Ermelindo Bacchetta, che l’ha poi presentata al CONI. «Sin dal primo giorno Olivieri è stato il promotore di tutte le iniziative e le attività legate alla Pro Settimo - confessa Pollastrini -. Ha sempre lavorato per il bene della società, stimolandomi anche quando era necessario». Pollastrini volge poi uno sguardo alla stagione appena conclusa e uno al futuro: «È stata un’ottima stagione, ci siamo fatti valere e abbiamo visto che se vogliamo possiamo puntare al professionismo. La squadra giocava bene e dava spettacolo anche inaspettatamente ed il merito era soprattutto di chi la guidava: mi spiace siano andati via. Forse la colpa è nostra che non siamo stati troppo ambiziosi. Se solo i tempi fossero migliori e avessimo degli appoggi, anche da parte della politica locale, sarebbe un po’ più semplice. Non vogliamo fare le cose per noi stessi, ma per la comunità e la città. Adesso ripartiamo senza commettere sbruffonate, ma lavorando sul modello della vecchia Eureka che tanto bene ha fatto negli anni, dedicandosi alla crescita dei giovani. Ne abbiamo tanti e di valore e con loro si può fare bene anche in Serie D. Quando avremo nuovamente le possibilità riproveremo la scalata verso il professionismo». Un desiderio che il presidente auspica diventi concreto. Dopo 30 anni di onorato servizio lo meriterebbe.
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