Per raggiungere l’obiettivo e tornare in Paradiso dopo appena un anno di Purgatorio, il Settimo ha bisogno di persone esperte in grado di far crescere la società soprattutto a livello organizzativo. L’esperienza, in tal senso, è quella di Felice Vino, nuovo Team Manager delle violette che ha accettato con entusiasmo l’incarico nonostante il suo... passato. Già, perché Vino approda al Settimo dopo 29 anni trascorsi sull’altra sponda del Freidano, tra le file dei cugini della Pro. Dal 1984 (anno successivo alla fondazione della società) al 2013, Felice Vino è stato uno dei pilastri del sodalizio di via Cascina Nuova. Avversario leale e uomo da tutti stimato, nella passata stagione aveva dato l’addio alla sua seconda famiglia per divergenze di vedute con parte dello staff societario. Un addio silenzioso e garbato, com’è nel suo stile. Dopo qualche mese lontano dai campi, però, Vino ha deciso di scendere nuovamente in campo per fare da tramite tra dirigenza, tecnico e spogliatoio della prima squadra. «Ho provato a stare fermo e tranquillo, ma non me lo permettono», sorride il nuovo Team Manager viola. «Il Settimo mi ha voluto fortemente e così ho accettato, anche perché la voglia e la volontà non mi mancano». Prima del Settimo era stato il Brandizzo a fare la corte al dirigente, senza che le due parti trovassero però un accordo. L’esordio di domenica scorsa (in panchina accanto a mister Telesca) non è stato dei più fortunati, ma Felice Vino non è scaramantico ed è convinto che la società abbia la possibilità di togliersi tutte le soddisfazioni. «È una società ambiziosa che vuole fare bene. C’è tanto da lavorare per migliorare la struttura, ma le prospettive ci sono tutte. Pensavo che il mio passato alla Pro potesse essere un problema, invece mi hanno accolto tutti a braccia aperte». Doveroso un pensiero alla “sua” Pro Settimo: «Anche se sono andato via una parte di me è rimasta lì. Ho visto crescere quella società e sono rimasto in buoni rapporti con molte delle persone che ne fanno parte, a cominciare da Dante Pollastrini».
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