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29 Agosto 2014 - 14:29
Carlo Tavecchio
"Non possiamo più permetterci di sbagliare, ogni stagione ha i suoi fermenti, bisogna sfruttare questi due anni per le riforme, che al calcio servono come quelle per il Paese, ma se non troveremo fra di noi collegialità e comportamenti consoni, allora sarà dura". Lo ha detto il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio oggi a Coverciano, per tradizionale saluto agli arbitri in vista dell'inizio dei campionati.
"Ho grande rispetto per la classe arbitrale - ha continuato Tavecchio - sono stato tra i primi a volerla in Consiglio federale. I direttori di gara sono in assoluto i primi giudici durante i 90' di gara. L'auspicio è che si vada sempre più verso un'Italia che abbia stadi senza barriere e rispetti il primo giudice in campo, le tensioni si un sistema non possono sfociare contro una singola persona".
Il presidente federale, dopo aver ringraziato il suo predecessore Giancarlo Abete "per la sua gestione in Figc", e augurato al neo ct azzurro Antonio Conte, presente in aula magna, "di riportare la nostra federazione ai livelli che le competono", ha concluso: "Forse ho responsabilità più grandi di me, ma ricordo che in questi anni ho dedicato tutto il mio tempo al calcio, non ho altri interessi con la collaborazione di tutte le componenti e le istituzioni potremo provare a ripartire. Le riforme devono partire dalla base, coinvolgendo i centri giovanili federali, creando un'organizzazione di scouting, oggi le società si affidano solo alle proprie organizzazioni. Inoltre - ha continuato Tavecchio - bisogna lavorare sulle riforme dei campionati, non possiamo più permetterci tutti questi club professionisti perché le risorse rischiano di essere meno importanti. Tutti questi cambiamenti, compreso quello che dovrà rendere la Federazione più snella, al passo con i tempi e con un ricambio generazionale nella classe dirigente, avrà bisogno anche di discontinuità rispetto al passato".
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