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Rigore, VAR e colpo da tre punti: il Torino sbanca il Mapei e piega il Sassuolo

Vlasic dal dischetto decide: 0-1 a Reggio Emilia, episodi chiave e granata a 20 punti

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Chi l’avrebbe detto che la 16esima giornata avrebbe avuto il sapore del giallo, con la trama che si infittisce tra VAR, rigori assegnati e poi cancellati, e un protagonista glaciale sul dischetto? Al Mapei Stadium di Reggio Emilia il Torino stende il Sassuolo 0-1, colpo pesante e di sostanza, timbrato al minuto 66 da Nikola Vlasic su rigore. Un match vissuto a elastico, fatto di fiammate e decisioni al microscopio, dove l’equilibrio è rimasto appeso a un filo fino all’ultimo corner deviato in angolo da Muric. Non è forse questo il bello del calcio, quando la bilancia balla e a pesare è la freddezza dei dettagli?

L’avvio è una partita a scacchi, linee corte, pochi varchi, squadre che si studiano senza scomporsi. Poi, il primo colpo di scena: al 28’ Doig stende in area Adams e sembra rigore per il Torino. La decisione incendia il Mapei, ma il VAR rimette tutto in bolla: la revisione scopre un fallo precedente di Tameze ai danni di Matic. Risultato? Rigore annullato. È come un gol fantasma cancellato sulla linea: morale ribaltato, ritmo che si riassesta, e la sensazione che l’episodio abbia già cambiato l’inerzia mentale delle due squadre. Quante partite si decidono così, su un frame, su un contatto letto al rallentatore?

Il secondo tempo si apre col gas aperto. Al 53’ Lazaro prova la spazzolata di controbalzo: tiro al volo, buona coordinazione, mira però fuori bersaglio. Due minuti più tardi, al 55’, arriva la risposta granata con Walukiewicz che spara sopra la traversa: un segnale che la gara s’è accesa, che le difese hanno iniziato a mordere meno e i margini per la giocata si stanno creando. Non è ancora il momento della stoccata, ma il termometro della partita sale, e lo si capisce dal linguaggio del corpo, dalle pressioni più aggressive, dalla voglia di cercare il duello aperto.

La svolta scatta all’improvviso, come un contropiede ben riuscito. Doig atterra Simeone in area: questa volta niente dubbi, il rigore è netto. L’arbitro indica il dischetto e la scena si fa teatrale. Sul pallone va Nikola Vlasic, sguardo fisso e respirazione controllata. Minuto 66: rincorsa corta, piatto deciso e palla in rete. Torino avanti 0-1. In un match in cui lo spazio per la giocata era stato poco, serviva una testa fredda e un piede educato. Vlasic ha messo il timbro che vale come una firma in calce a un documento prezioso, di quelli che porti a casa e custodisci.



Il Sassuolo prova a rimettere la testa fuori e a rientrare in corsa, ma sono ancora i granata a flirtare con il raddoppio nel finale. Maripan si affaccia con pericolosità, c’è l’odore della palla buona, ma Muric ci mette la mano e devia in angolo. È l’intervento che tiene la partita viva fino al fischio finale, la classica spazzolata del portiere che vale mezza rete. Il cronometro scorre, la gestione diventa fondamentale: linee strette, qualche pallone sporco spazzato lontano, e la percezione che i tre punti stiano prendendo la strada giusta.

Al triplice fischio il tabellone racconta una storia semplice: 0-1 al Mapei Stadium. Il Torino porta a casa la vittoria e si sistema al 12esimo posto con 20 punti, mentre il Sassuolo resta al decimo con 21. Sì, è un passo corto in graduatoria, ma con un significato lungo: quando la porta si chiude a doppia mandata e le gare si incanalano sugli episodi, il capitale si costruisce col cinismo. E cosa c’è di più cinico di un rigore calciato bene, dopo che un primo tentativo dal dischetto era stato cancellato al 28’ dalla tecnologia?

Partita nervosa? No, partita intensa. Le squadre si sono rispecchiate nella prudenza iniziale e poi hanno alzato i giri al momento giusto. Il toro ha avuto il coraggio di restare lì, di masticare amaro quando il VAR gli ha tolto un rigore, e poi di capitalizzare quando Doig ha steso Simeone. Lazaro ha acceso la miccia al 53’, Walukiewicz ha testato la mira al 55’, Vlasic ha chiuso il cerchio al 66’. E nel finale, quando la palla scotta e la lucidità diventa un bene raro, ecco l’occasione di Maripan e la deviazione di Muric a evitare guai peggiori. Una sfida da piccole grandi differenze, vinta con testa, nervi saldi e quel pizzico di spietatezza che in Serie A fa tutta la differenza.

Se dovessimo fermare l’inquadratura, sceglieremmo il momento in cui Vlasic mette giù il pallone sul dischetto, mentre il Mapei trattiene il respiro. Da lì in avanti la storia ha preso una direzione chiara. Il resto è gestione, compattezza e qualche brivido finale, come tradizione di questi campi. E adesso? Adesso si riparte con più fiducia, perché vincere così, di corto muso, lontano da casa e dentro una partita sporca, significa saper maneggiare il coltello tra i denti. Non è poesia, è mestiere: ed è esattamente ciò che al 66’ ha trasformato una notte qualsiasi in una notte buona per il Torino. Tabellino - Serie A, 16esima giornata - Stadio: Mapei Stadium, Reggio Emilia - Risultato: Sassuolo-Torino 0-1 - Marcatore: 66’ Vlasic (rig.) - Episodi chiave: 28’ rigore inizialmente assegnato al Torino e annullato dal VAR per fallo di Tameze su Matic; 53’ Lazaro calcia al volo ma manca la porta; 55’ conclusione alta di Walukiewicz; rigore per fallo di Doig su Simeone; nel finale occasione per Maripan, Muric devia in angolo. - Classifica indicata: Torino 12° a 20 punti; Sassuolo 10° a 21 punti.

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