>>>ANSA/ Emery, loro favoriti? forse, ma vittoria Siviglia non è un sogno TORINO (di Renato Botto) (ANSA) - TORINO, 13 MAG - Nello stadio dove la Juventus ha battuto, o strapazzato, tutta la concorrenza italiana, domani sera si sceglie la reginetta d'Europa. Siviglia-Benfica precede il gran finale della Champions, il derby Real-Atletico del 24 maggio, che premierà la vera regina continentale. Ma anche questa volta sarà un affare tutto iberico: la Juventus, sbattuta fuori proprio dal Benfica, resta alla finestra, accontentandosi di prestare il suo bellissimo 'Stadium' all'Uefa guidata da Michel Platini, che ha invitato alla partita tutti i suoi ex compagni in bianconero. Riuscirà il Benfica a spezzare il sortilegio che la vuole sconfitta da otto finali consecutive? Volenti o non nolenti, il leit motiv della vigilia è l'anatema lanciato nel '62 dal tecnico ungherese Bale Guttmann. Il Benfica aveva vinto la Coppa dei Campioni, ma l'allenatore non ottenne il premio economico che aveva chiesto: per questo pronunciò la famosa maledizione, "Non vincerete più una Coppa per cent'anni". Ne sono passati 52 ed il Benfica, beffato per l'ennesima volta l'anno scorso dal Chelsea, non ha più vinto. I campioni di Portogallo cercano di non pensarci: al rituale delle domande il tecnico Jorge Jesus ed i suoi giocatori non tradiscono gesti scaramantici. "Non ci penso - dice l'allenatore, che alcuni indicano come il nuovo tecnico del Monaco - molti giocatori neppure conoscono questa storia". Probabilmente, Jesus ci pensa, eccome e spera che la legge dei grandi numeri sia più forte degli anatemi: "Ci dà ancora più motivazione - ammette, proseguendo nella risposta in conferenza-stampa - prima o poi questa maledizione finirà, speriamo già domani di scacciare questo fantasma". Jesus sente che domani, nello Juventus Stadium che già gli ha dato la grande gioia di far piangere la Juventus, può essere la volta buona: "Oggi abbiamo più sicurezza, più tranquillità, più fiducia. Questo non significa automaticamente che siamo favoriti per la vittoria, ma abbiamo compiuto un grande lavoro, la motivazione è totale. Non siamo arrivati alla seconda finale per casualità". L'infuocata semifinale con la Juve ha avuto per il Benfica il caro prezzo di tre squalifiche (Perez, Markovic e Salvio, tre centrocampisti, l'uno di gran combattività, gli altri di ottima tecnica), "ma abbiamo una grandissima fiducia - promette l'attaccante Rodrigo -la tensione c'è, ma è quella giusta, positiva". Il Siviglia, che ha vinto l'Europa League nel 2006 e nel 2007, vuole rubare la scena: "Il Benfica ha tutte le ragioni per sentirsi favorito - dice Unai Emery, allenatore degli andalusi - anche perché ha battuto la Juventus, che fino a due settimane fa era la favorita per il successo. A nostra volta, però, abbiamo tutte le ragioni per sentirci forti e pronti a vincere questa finale. In ogni caso - prosegue Emery - Benfica e Siviglia hanno meritato entrambe di giocare la finale di Torino. Devo ammettere che il Benfica ha avuto una grossa evoluzione, ma anche abbiamo percorso un cammino di crescita. La nostra avventura in Europa League è cominciata il 1° agosto, nei preliminari. Allora la finale era un sogno, adesso è diventata una realtà. Come è concreta la possibilità di vincerla".
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