Vincere è l'unica cosa che conta, anche quando lo scudetto è già in tasca. Non vuole figuracce Massimiliano Allegri: "Siamo la Juve e abbiamo belle partite che ci stimolano", osserva alla vigilia del derby d'Italia, di fronte ai 70 mila di San Siro, contro l'Inter dell'ex Beppe Marotta - "un piacere rivederlo" - e di Mauro Icardi, giocatore "straordinario". L'obiettivo, dunque, non cambia: "fare il meglio possibile, cercando di portare a casa il risultato, perché quando perdi è sempre un giramento di scatole...". Nessun esperimento, quelli semmai arriveranno dopo. In campo, considerando le tante assenze, andrà comunque la formazione migliore del momento, col rientro di Chiellini in difesa. L'ultimo forfait è invece quello di Bentancur, alle prese con un affaticamento muscolare che priva di Allegri una valida alternativa. "Quest'anno è stato tutto un rincorrere gli infortuni", ammette l'allenatore, che scherza su Douglas Costa: "Non so neanche se è ancora moro o è diventato biondo...". Proprio le assenze di tanti giocatori nel momento cruciale della stagione sono il grande cruccio del tecnico bianconero. "Quest'anno, per la prima volta da quando sono qui, siamo arrivati male ai quarti. La Champions - dice a proposito dell'eliminazione contro l'Ajax - è una competizione talmente bella quanto 'bastarda': se non arrivi al momento giusto nelle migliori condizioni, paghi". Non vuole alibi Allegri - "sicuramente ho delle responsabilità anche io" - ma neppure che la stagione passi come fallimentare. "Ho sentito tante critiche ed è giusto perché quello che conta è il risultato - osserva - ma la Juve non è una folata di vento. Negli ultimi anni si è stabilizzata nelle prime otto squadre e buttare all'aria un lavoro fatto, e che verrà continuato, è eccessivo". Per la Juve è quasi tempo di programmare il futuro, anche se l'appuntamento col presidente Agnelli non è ancora stato fissato. "Lasciamo passare qualche giorno, siamo in anticipo - La cosa più importante è essere lucidi e prendere delle decisioni per creare le basi per una annata vincente - sottolinea -. Per farlo bisogna analizzare quello che è andato bene e quello che è andata male. L'intenzione è quella di programmare obiettivi nuovi a livello di crescita generale, per essere competitivi come tutti gli anni".
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