CALCIO. Capello "Una comica assegnare nel 2006 lo scudetto all'Inter"

Lo scudetto del 2006, tolto alla Juventus e assegnato all'Inter dopo la sentenza di 'Calciopoli', continua a fare litigare. Fabio Capello, in quella stagione allenatore dei bianconeri, ha bollato quella decisione come "comica". Al tecnico di San Canziano d'Isonzo venne cancellato l'ottavo (e ultimo) titolo vinto in Italia da allenatore e anche quello dell'anno prima, revocato. "E' stata una comica averlo assegnato all'Inter, una cosa nettamente ingiusta", ha detto oggi, tornando sulla vicenda, in un'intervista a Radio Anch'io sport. "Non sono stati rispettati - ha aggiunto Capello - i tempi e le regole non è stata data la possibilità alla giustizia sportiva di operare correttamente. Guido Rossi (allora commissari straordinario della Figc, ndr) agì troppo frettolosamente". La Juventus del 2005/2006 aveva vinto il campionato facendo 91 punti, contro i 76 dell'Inter, seconda classificata. Ma con la sentenza su Calciopoli fu retrocessa in serie B. Pochi giorni fa il club bianconero ha depositato al Collegio di Garanzia del Coni il ricorso contro l'assegnazione di quel titolo all'Inter. La società presieduta da Andrea Agnelli chiede l'annullamento del lodo con cui, nel 2011, il Tnas si è dichiarato incompetente a decidere sul ricorso contro la mancata revoca dello scudetto assegnato a tavolino al club milanese. Sul fronte della giustizia ordinaria, a inizio dicembre sulla querelle dello scudetto 2005/2006 si è pronunciata la Cassazione, che ha respinto il ricorso della Juventus contro la decisione della Corte d'Appello di Roma che nel 2016 aveva confermato ai nerazzurri l'assegnazione del titolo. La sentenza è stata commentata con soddisfazione da Massimo Moratti, 13 anni fa presidente dell'Inter: "Tutto regolare - aveva detto -, conseguenza di quello che è successo. Ora devono accettarlo gli juventini".