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CALCIO. Verso Juve-Milan, Dybala sfida Higuian: "Strano vederlo come avversario"

CALCIO. Verso Juve-Milan, Dybala sfida Higuian: "Strano vederlo come avversario"
Battere il Milan per "portare a casa tre punti" e, dopo la sconfitta in Champions col Manchester, ritrovare il sorriso. Paulo Dybala vuole una "bellissima partita" contro i rossoneri, tra le sue vittime preferite sin dai tempi del Palermo - "ricordo un gol in rosanero quando abbiamo vinto 2-0, molto importante per me" -. Questa volta però si troverà di fronte il connazionale Higuain, fino a pochi mesi fa suo compagno in bianconero. "Ci siamo sentiti un paio di giorni fa - spiega sorridendo -, è una sensazione strana vederlo come avversario...". L'emozione durerà pochi istanti, troppo alta la posta in palio per lasciarsi andare ai sentimentalismi. Lo sa bene il numero dieci bianconero, che questa volta vuole abbinare alla bella prestazione - come contro il Manchester - anche il risultato. "Arriviamo alla partita entrambe in un ottimo momento - dice -. Sarà una bellissima partita, come tutti i Juventus-Milan. Speriamo ovviamente di fare una grande partita e di portare a casa i tre punti". Al posto dell'ex compagno Higuain questa volta ci sarà Cristiano Ronaldo. "Ero curioso di capire come fosse dentro lo spogliatoio - rivela - e ho scoperto un grandissimo professionista, una grandissima persona, calma, ha un buon rapporto con tutti". Dal suo arrivo in bianconero Ronaldo ha azzerato la concorrenza, giocando da titolare tutte le partite. Senza essere mai sostituito. "A lui piace stare a sinistra, ma si muove tanto", è l'analisi tecnica dell'argentino, che non dimentica anche gli altri compagni. "Ci sono anche Douglas Costa e Bernardeschi. Abbiamo tante opzioni in attacco - osserva - il mister sicuramente trova delle difficoltà a metterci tutti, non è facile per lui". Attento e misurato nelle parole, Dybala non ha digerito il gesto che Mourinho ha rivolto ai tifosi della Juventus. E all'allenatore del Manchester non gliele ha mandate a dire: "Gli ho detto che non c'era bisogno di fare quel gesto per non creare più tensione di quella che già c'era - rivela -. E' brutto essere insultati, capita anche a noi calciatori, però è sbagliato creare più tensione di quella che già c'è. Non l'ho insultato, come si è detto in giro, gli ho detto soltanto quello e me ne sono andato".
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