Riparte dopo la sosta invernale l'inseguimento della Juventus alla capolista Napoli, momento chiave della stagione dei bianconeri. Ancora senza Dybala, Marchisio, Buffon, Howedes e Cuadrado i campioni d'Italia preparano il ritorno in campo contro il Genoa senza l'influenzato Allegri, la cui presenza in panchina lunedì non pare comunque in dubbio. Il tecnico bianconero potrebbe già dirigere la seduta di domani. Bernardeschi, che spera di giocare di nuovo dopo il gol decisivo segnato a Cagliari, il giorno dell'Epifania, vede una corsa a due per il titolo, ma non esclude il rientro di Roma, Inter, Lazio. "Per ora la corsa scudetto coinvolge noi e il Napoli - ha spiegato -, ma la strada è ancora lunga e sebbene queste due squadre siano favorite, il campionato è ancora lungo". Il fantasista ex viola è cresciuto esponenzialmente dal suo arrivo a Torino e vede un 'altro' Higuain, a secco da 527' ma encomiabile "per il tanto lavoro sporco che fa per la squadra. Corre e si batte, fa tanto per aiutare i suoi compagni". Bernardeschi si candida al ruolo di 'uomo in più' in questa seconda metà di stagione, vista la maggior confidenza con il mondo Juve, i tanti impegni su tre fronti e gli infortuni: "La sfida scudetto è equilibrata, meno errori si fanno e più si è vicini alla vittoria". Ecco perché è fondamentale "non sbagliare, a partire da lunedì" contro il Genoa visto che "il calcio è strano, potrebbero rientrare in corsa per lo scudetto anche altre squadre". Il Genoa non sembra uno scoglio insormontabile per i bianconeri, anche se il ritorno della Juventus dopo le soste non è mai stato brillante: "Quando si ricomincia bisogna essere sempre al massimo dell'attenzione, abbiamo staccato la spina ma adesso dobbiamo riattaccarla e per farlo abbiamo lavorato tanto e bene, intensamente. Saremo pronti". Bernardeschi si è calato appieno nella nuova realtà, una scelta su cui non ha mai avuto dubbi "fin dal primo giorno delle visite al JMedical", quando ad accoglierlo ci fu una nutrita schiera di tifosi impazziti per il fantasista toscano: "La prima cosa che mi ha colpito alla Juventus è la mentalità, è un qualcosa che ti dà una grande spinta". Oltre a non farti abbattere quando i minuti in campo scarseggiano e la continuità, come spesso capita in bianconero ai nuovi arrivati, è un traguardo da strappare alla folta concorrenza: "So di essere sulla strada giusta, ho voglia di imparare e di mettermi a disposizione. In campo, Allegri mi chiede di fare le cose più semplici possibili. Il mio ruolo? Mi sento un trequartista nel senso moderno del termine, ma più ruoli sai interpretare meglio è: nel calcio di oggi è il giocatore che deve adattarsi alla squadra, e non viceversa".
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