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TORINO. Mihajlovic e granata contrò il tabù Juventus

La tradizione del derby non è dalla parte del Torino e del suo tecnico, Sinisa Mihajlovic. Eppure l'attesa in casa granata è spasmodica in vista della sfida di domenica pomeriggio contro la Juventus, allo Stadio Grande Torino. Nonostante negli ultimi 21 anni i granata abbiano sorriso solo una volta, due stagioni fa grazie al 2-1 firmato Darmian e Quagliarella, l'ambiente è in fibrillazione. Mercoledì nell'ultimo allenamento a porte aperte oltre mille tifosi avevano assistito sulle tribune della Sisport all'allenamento di Belotti e compagni

Sarà una partita speciale per Mihajlovic, che entrerà nella storia dei derby: il serbo completerà il poker aggiungendo alla sua personale collezione la stracittadina torinese, dopo aver vissuto da calciatore o da allenatore quelle di Milano, Roma e Genova. Bilancio deficitario per il tecnico granata contro la Juventus: una vittoria in undici partite, uno 0-2 strappato ai bianconeri allenati all'epoca da Ciro Ferrara dal suo Catania proprio nell'allora Olimpico torinese.

Il Torino è ancora imbattuto tra le mura amiche e prova a fermare la Juve cancellando beffe e rovesci della scorsa stagione. "Noi giochiamo sempre per vincere" ha più volte detto Mihajlovic, che proverà a vendicare il ko dello scorso anno che gli costò la panchina del Milan: per farlo i granata dovranno aggredire fin dal primo minuto Buffon e compagni, impostando una partita di carattere e ripercorrendo, almeno nell'atteggiamento, la strada aperta dal Genoa di Juric.

Se bisognerà attendere domenica per lo spettacolo calcistico, in città il derby è già iniziato: allo striscione esposto mercoledì all'allenamento dai tifosi del Toro, hanno risposto i bianconeri esponendone due, uno sul ponte di Piazza Vittorio Veneto e un altro a Vinovo, sede degli allenamenti. La 'febbre per il derby della Mole è altissima.

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