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11 Ottobre 2016 - 13:06
"Penso che questa sia un'annata buona. Guardando i nomi degli arbitri e le loro esperienze, abbiamo una decina di direttori di gara che hanno fatto da 100 a 200 partite, qualcuno anche di più, a volte in campi internazionali molto difficili. E' un po' come con il vino, ci sono annate buone perché matura un po' di più". L'allenatore della Roma, Luciano Spalletti, sceglie questa metafora arrivando a San Siro per l'incontro di inizio stagione fra arbitri, capitani, tecnici e dirigenti di Serie A.
"Mi aspetto di imparare bene le nuove regole. Più chiare sono e meglio è", ha notato Spalletti prima che cominciasse la riunione, a cui partecipano fra gli altri il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, il presidente dell'Aia Marcello Nicchi, il designatore Domenico Messina, gli arbitri della Can di A, Allegri, Marchisio e Marotta per la Juventus, Maggio per il Napoli, Montella e Antonelli per il Milan, per l'Inter Icardi e due collaboratori di De Boer (Trustfull e Kreek) e l'allenatore del Bologna Donadoni.
"La Roma deve cambiare marcia".
Questa l'esortazione di Luciano Spalletti che, dopo la sosta, si attende una svolta nel big match di sabato a Napoli. "La Juve è stata forte a prendersi questo piccolo vantaggio anche senza esprimere il massimo sotto l'aspetto del gioco - ha notato l'allenatore giallorosso prima dell'incontro di San Siro fra arbitri, capitani, tecnici e dirigenti -. Dobbiamo cambiare marcia per stargli dietro, abbiamo concesso un po' di margine che loro sapranno gestire bene. Mi fa piacere che ci sia tutta questa lotta dietro: se riusciamo a portarla anche nel corso del campionato ci saranno tanti scontri diretti che permetteranno poi di far valere le proprie qualità, se le si hanno. Noi finora non abbiamo fatto benissimo, dobbiamo assolutamente trovare una strada migliore per riuscire a competere".
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