"Perche' mai dovremmo avere un incubo Italia? Ditemi un motivo, e io ve lo smentisco". Toni Kroos ripete il mantra di questi giorni nel ritiro tedesco di Evians, e non solo facendo appello al 4-1 con il quale la Germania batte' gli azzurri a monaco, lo scorso marzo. "Molti di quei giocatori ci saranno anche sabato a Bordeaux - dice il centrocampista del Real - Solo Chiellini era assente quella volta: ma un quarto di finale e' una partita diversa. Comunque sia, io sono molto, molto ottimista per il passaggio del turno". Intanto Joachim Loew, giorno dopo giorno, vede tramontare dietro le nuvole dell'Alta Savoia dubbi e incertezze. E anche timori. L'ultimo era legato alle condizioni di Jonas Hector, che finora ha giocato quattro partite su quattro, a Euro 2016, nelle file della difesa della Germania. Il 26enne difensore del Colonia, che ha esordito con la 'Mannschaft' proprio grazie a una chiamata dell'attuale commissario tecnico, nel 2014, è considerato uno dei pilastri del pacchetto arretrato dei tedeschi. Il suo problema respiratorio dei giorni scorsi lo ha costretto a saltare una seduta d'allenamento e creato un po' di apprensione nello staff tecnico. Stamattina, la schiarita. Il giocatore ha lavorato con i compagni e senza problemi. Cosa che, del resto, ha confermato il capo delegazione dei bianchi di Germania, Oliver Bierhoff, parlando con i giornalisti a Evian-Les-Bains, quartier generale della Germania. Assieme all'ex bomber, sulla sfida contro l'Italia, hanno detto la loro anche Kroos e Jerome Boateng. Il regista del Real Madrid, fresco campione d'Europa per club a Milano, ha spiegato che l'Italia "è, senza alcun dubbio, l'avversario più forte che potesse capitare nel cammino dell'Europeo". "Tuttavia - ha puntualizzato Kroos - non vedo l'ora di affrontarla. La Germania è in buona forma e giocherà una partita intelligente. Non abbiamo alcun trauma-Italia. Sappiamo come gioca: si schiera con una difesa a tre, che diventa a cinque nella fase di non possesso. E' una squadra compatta, con l'azione parte da dietro. E' abituata a giocare così da anni e mi ha sorpreso per come ha vinto contro la Spagna". L'elegante centrocampista, inoltre, si è detto "molto, molto ottimista", sull'esito del match. Ottimista lo è anche Jerome Boateng che, contro la Slovacchia, ha spianato la vittoria dei tedeschi, con un gran tiro dalla distanza. Un calcio liberatorio alla sfortuna, un modo per riconciliarsi con la Dea bendata, che quest'anno lo ha messo a dura prova (infortunio muscolare a gennaio e tre mesi di stop). "Siamo lieti di essere andati avanti in questo torneo, adesso non importa chi incontriamo. Da questo punto in poi, ogni avversaria vale l'altra: le squadre sono tutte forti", le parole del gigantesco difensore del Bayern Monaco. Boateng è fra i giocatori diffidati, dunque rischia la squalifica se dovesse subire un altro cartellino giallo, nella partita di sabato. "Se accadrà, non importa", ha aggiunto il pilastro difensivo della Nazionale tedesca e del Bayern Monaco. Rientrato da un infortunio al polpaccio nell'ottavo di finale, contro la Slovacchia, Boateng ha addirittura segnato il gol che ha spianato la strada ai tedeschi: "Ormai il problema dell'infortunio è superato definitivamente". I tedeschi sono consapevoli, ma anche carichi al punto giusto. Quando sentono l'odore del grande match sono pronti a esaltarsi, così come l'Italia al cospetto di quelle maglie bianche. Mai gli azzurri hanno perso contro la Germania nelle sfide ufficiali e c'è grande voglia di sfatare questo tabù, ma non solo: l'obiettivo è di offrire una prestazione che resti nella storia, non solo per il risultato. Forse anche per questo, Ozil ha scritto sul proprio sito web: "Perché dovrei conquistare il mondo se lo si può incantare?". La domanda è legittima e ambiziosa.
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