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09 Maggio 2016 - 19:09
Platini
La sua sembrava una carriera inarrestabile anche da dirigente, invece Michel Platini c'est finì, proprio come disse lui, uscendo dal campo, il 17 maggio del 1987, quando smise di giocare a soli 32 anni.
Paradossalmente, lui che era entrato nella storia del pallone a forza di punizioni calciate magistralmente, adesso chiude per...
una punizione, quella del Tas che gli ha semplicemente ridotto da 6 a 4 anni la pena inflitta dal comitato etico della Fifa.
E' difficile condensare la storia di questo fuoriclasse capace di vincere per tre volte di seguito il Pallone d'oro.
Perchè sono tante le immagini di 'Roi Michel' che tornano, a cominciare da quelle che lo fecero scoprire agli italiani: era il 1978, Italia e Francia si affrontarono in amichevole al San Paolo e quel numero 10 fece due gol a Zoff con altrettanti calci piazzati dal limite. Lì nacque anche la diceria che 'Super Dino' non vedeva bene i tiri da lontano, come quelli di Brandts, Haan, Marinho e Dirceu che poi lo sorpresero ai Mondiali in Argentina.
Platini aveva un'indole da leader anche quando lo fotografavano sdraiato in campo, con una posa alla Paolina Bonaparte, durante una finale di Coppa Intercontinentale fra la Juve e l'Argentinos Juniors. Rimangono in mente anche la 'foto' di quando calcia il rigore nella tragica notte dell'Heysel, o di lui in campo accanto a Diego Maradona che alza le mani, quasi volesse arrendersi allo strapotere juventino. Platini è anche quello che corre felice per il campo dopo aver segnato (su punizione) un gol allo spagnolo Arconada nella finale vinta di Euro '84, o che fa pesi disteso sulla panca, durante il ritiro estivo, mentre Trapattoni gli passa il bilanciere. E' il fenomeno che sembra voler indicare la strada ai compagni, verso un'altra vittoria, in tenuta juventina e con quel braccio destro e l'indice puntato. Artisti ne tirarono fuori immagini per i loro quadri, ne venne fatta anche una riproduzione speciale versione Subbuteo.
Platini è anche quella maglia bianconera griffata Ariston e con il numero 10 ricamato diventata una reliquia per ogni collezionista che la possiede. E' quel misto di tecnica, visione del gioco e senso del gol che lascia con 104 gol in 224 partite da juventino. Gli è mancata solo la gloria mondiale, ma quando sarebbe stato il momento giusto per trovarla, 30 anni fa in Messico, Maradona si rivelò troppo forte per chiunque.
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