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04 Dicembre 2015 - 10:19
PIOLI
Stefano Pioli sfida i propri tabù, per ritrovare un successo che manca da oltre un mese. Da allenatore, infatti, l'emiliano, non soltanto è uscito sconfitto dalle finali di Coppa Italia e Supercoppa Italiana disputate contro la Juve, ma non è mai riuscito a superare i bianconeri che domani arriveranno all'Olimpico. Non gli va meglio nemmeno nel confronto diretto con Allegri, l'allenatore che più l'ha battuto in carriera. Domani, però, dovrà inventarsi qualcosa anche per consolidare una panchina che potrebbe iniziare a vacillare seriamente. "Non conta tantissimo l'avversario, non abbiamo tempo da perdere e dobbiamo fare risultato. Vuol dire che dobbiamo fare una grande prestazione - dice il laziale alla vigilia del match -. Ci sono due possibilità: scendere in campo per non perdere e non subire o credere di fare la partita. Abbiamo solo una scelta: quella di crederci". Il decimo posto in classifica è troppo poco per una formazione che l'anno scorso ha chiuso terza. "Le motivazioni ci sono tutte, quella principale deriva dalla classifica e dal nostro momento - assicura Pioli -. Non mi interessa il passato, ogni partita fa storia a sé. Guardo soltanto a domani sera e abbiamo bisogno di un risultato positivo. Tante cose non hanno funzionato, non abbiamo trovato continuità di risultati e di prestazioni". Dopo lo sfogo del ds Igli Tare, anche il tecnico affronta il tema arbitri. "Stiamo subendo troppi torti - contesta -, non mi piace parlare di questo ma sono costretto a farlo. E' giusto che i risultati siano condizionati da noi, quindi chiedo più attenzione. Anzi, la voglio. Non vogliamo niente di più. Voglio equità. Chiedo la professionalità di tutti. La squadra meritava più punti. Contro l'Empoli sarebbe stato almeno 1-1, quindi magari saremmo qui a parlare di altri aspetti". Poi una stoccata a Mancini, che in settimana ha detto che lo scorso anno la Lazio aveva fatto qualcosa si superiore alle proprie possibilità: "Provo ammirazione per i miei colleghi che da lontano esprimono certi giudizi senza sapere alcune situazioni interne. Quello che abbiamo fatto l'anno scorso è sotto gli occhi di tutti. Credo che anche quest'anno la Lazio sia all'altezza della situazione. L'obiettivo è quello di giocare in Europa anche l'anno prossimo. Ora servono i risultati". Anche per allontanare i nomi di possibili sostituti.
"E' normale così - conclude Pioli -, io non posso controllare tutti gli eventi, posso solo cercare di influenzarli, devo lavorare per far uscire il meglio dai miei giocatori. Solo così posso far tornare la Lazio ai suoi livelli". Nel frattempo domani i suoi uomini scenderanno in campo con una maglia speciale per celebrare l'inizio del Giubileo. "Una scelta che ho adottato personalmente - rivela il presidente Claudio Lotito in una nota -, e che vuole rendere omaggio a quegli stessi valori che l'Anno Santo si propone di veicolare nel mondo.
Misericordia, solidarietà e passione, valori che costituiscono le fondamenta del nostro futuro, nonché solide basi del calcio italiano e mondiale".
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