La Lazio cerca in casa l'ottava meraviglia. E domani, all'Olimpico, chiederà strada al Torino di Ventura per centrare l'ottavo successo casalingo in altrettante partite disputate in questo avvio di stagione. "I risultati dicono così e vorremmo continuare anche se non stiamo pensando a niente di diverso che migliorare la nostra classifica. Non pensiamo ai record ma a dare il massimo", assicura il tecnico Stefano Pioli. Con il recupero di Biglia a centrocampo e Klose in attacco, il traguardo non è così irraggiungibile. Ma sicuramente, se arriverà, il successo sarà festeggiato senza la Curva Nord che ha deciso di scioperare a oltranza contro le norme di sicurezza volute dal prefetto Franco Gabrielli. Sugli spalti, ospiti della società biancoceleste, ci saranno però i ragazzi dell'Atletico Pop United, una squadra interamente composta da rifugiati e richiedenti asilo. "Non giudico i nostri tifosi, ma insieme siamo sicuramente più forti, senza sicuramente più deboli", rileva l'allenatore biancoceleste che poi difende Mauricio dalle critiche piovutegli dopo l'ennesima espulsione, rimediata con il Rosenborg. "Chi gioca, sbaglia - dice Pioli -. Io raccomando sempre ai giocatori fiducia e tranquillità. Sa che ha commesso errori importanti, ma tutti dobbiamo fare di più per sopperire agli errori del singolo". Come ormai da tempo, con i granata non potrà contare su Stefan de Vrij. "Con lui parlo spesso -rileva -, ho avuto difficoltà del genere anche io da calciatore. Ora è un po' confuso e sta cercando con lo staff la strada migliore. Spero possa rientrare il prima possibile e soprattutto al 100%. Sarebbe un valore aggiunto". Sembra essere fuori dal gruppo, invece, Ravel Morrison che, sempre più spesso, affida a Twitter messaggi sibillini sul proprio futuro. "Lo valuto come faccio per gli altri - puntualizza il tecnico -, ho 30 giocatori di qualità e tutti vogliono giocare. La competizione è sana e feroce, gioca chi merita, chi si allena con professionalità e disponibilità. Non ho corsie preferenziali per nessuno". Meglio concentrarsi sul match di domani, per proseguire con quel rendimento che invece in trasferta non è poi così positivo. "Se ci riferiamo alle prime partite lontano dall'Olimpico sono d'accordo, ad esempio Chievo, Bayer e Napoli - spiega l'emiliano -. A Verona e Sassuolo però è stato diverso. Nelle ultime settimane ci sono stati miglioramenti. Ma la nostra mentalità resta quella di segnare un gol in più degli altri". Anche al Torino. "Gioca un calcio particolare - riconosce Pioli -, quasi unico. Aspetta tutti dietro la palla, fa prendere campo ed è pronto a riparte. Ci costringerà a giocare la migliore partita possibile dal punto di vista tattico".
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