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10 Ottobre 2015 - 11:28
Qualificarsi subito. Antonio Conte non deve amare i viaggi last minute. O forse sa che quando le certezze di una squadra non sono consolidate, rinviare all'ultima partita la possibilita' di staccare il biglietto per l' Europeo non e' cosa buona. ''Giocarsi il posto per Euro 2016 martedi' all'Olimpico contro la Norvegia sarebbe pericoloso: voglio un'Italia determinata domani contro l'Azerbaigian. La priorità assoluta e' la qualificazione, e dobbiamo ottenerla ora'', il diktat di Conte alla nazionale.
Nell'avveniristico stadio Olimpico di Baku, davanti a 60 mila spettatori e al loro orgoglio nazionale, il primo di due match ball l'Italia se lo gioca senza Pirlo. Lo ha definitivamente fermato una lieve contrattura nel primo allenamento a Baku, probabile in ogni caso che non avrebbe giocato lo stesso. Questo dicono i bassi ritmi della sua ultima prestazione azzurra, e quelli per converso frenetici di una nazionale avversaria rinfrancata dall'arrivo in panchina di Prosinecki. In campo ci sarà un solo campione del mondo, Buffon, e per lanciare davvero il made in Italy come si propone la nazionale in missione diplomatica a Baku servirà mettere da parte tradizione e blasone e 'pedalare', per dirla col ct-lavoratore.
Da grandi elettori delusi del Platini candidato alla Fifa, Azerbaigian e Italia rinunceranno domani alla prevista presenza del presidente Uefa in tribuna, visti gli ultimi scandali. Conte non si sarebbe comunque fatto distrarre, se non ci riescono da una parte le turbolenze con i club (''dissi che ero solo un anno fa, era il momento giusto: ora mi concentro su altro, su energie positive per qualificarci. Non ho bisogno di polemiche'') e dall'altra le ripetute offerte di prolungamento di Tavecchio.
''Non penso al dopo 2016, perche' la priorità assoluta e' qualificarci, e poi giocare un buon Europeo: ci sarà il momento di parlarne'', dice il ct, lusingato degli attestati di stima della Federcalcio.
Da parte sua, lui ne riserva all'Azerbaijan, fosse anche solo per togliere cali di tensione alla sua Italia e dribblare qualunque domanda sulle scelte di formazione: ''Dubbi? Un solo dubbio non nutro: saremo pronti''. Serve vincere per la matematica certezza del pass in Francia, un pari potrebbe bastare ma aspettando cosa fa poi la Croazia in casa con i bulgari tre ore dopo. Tredici anni fa, per la prima assoluta in Azerbaigian, sulla panchina azzurra c'era Trap che ora fa il telecronista e Baku era una città povera. Ora il boom economico l'ha trasformata in una fiammante metropoli, capitale caucasica di tutti gli investitori di petrolio e gas. Indicatori economici e progressi calcistici pero' non vanno di pari passo. Cosi' il calcio azero ha guadagnato trenta posizioni in un anno, ma resta al posto numero 105 nel mondo. Pero', segnalano in coro Conte e Buffon, hanno mille motivi per uscire con orgoglio dalla sfida di domani. "Non hanno nulla da perdere, e basta vedere come hanno festeggiato lo 0-0 col quale hanno fermato la Croazia'', ricorda Conte. A chi invece, tra i media locali, gli ricorda che l'azzurro non conosce sconfitta in partite ufficiali da 48 partite, Conte risponde con un sorriso da scongiuro. E si rituffa sul pensiero di che Italia sarà domani. Con un probabile centrocampo a tre Parolo-Verratti-Florenzi rinforzato da Candreva, e una coppia d'attacco Pellè-Eder. ''In ogni caso, voglio un'Italia brava a incanalare da subito la partita''.
Ovvero direzione Parigi.
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