Qualcuno ha ammesso di non voler parlare di una settimana a tinte scure per il calcio italiano, fra le presunte combine e l'istruttoria dell'Antitrust sui diritti tv. Altri, per partecipare all'assemblea della Lega Serie A, hanno scelto un ingresso secondario, come il presidente della Lazio Claudio Lotito, il cui nome ha fatto capolino in entrambe le vicende, anche per la famosa telefonata registrata dal dg dell'Ischia Pino Iodice, in cui sosteneva che club come Carpi e Frosinone avrebbero ridotto l'appeal del campionato per le tv. Ora entrambe sono in Serie A e l'assemblea le ha accolte con un applauso. "Anche Lotito ha battuto le mani, noi non abbiamo problemi con nessuno", ha raccontato l'ad del Carpi Stefano Bonacini, sicuro che "le piccole realtà non sviliscano il calcio: magari con risorse limitate tiriamo fuori cose che non riesce a fare chi ha i soldi". Pare che nella sua prima assemblea della Lega Serie A abbia sperimentato solo posizioni unitarie, come sulla proposta rivolta alla Federcalcio di aumentare da 4 a 5 le ammonizioni necessarie alla squalifica e di confermare gli arbitri di linea anche in presenza dell'occhio di falco. E' ancora da valutare la riforma dei campionati, anche se da Palermo Maurizio Zamparini ha tuonato: "La riduzione della Serie A a 18 squadre è una cosa stupida realizzata da stupidi". In assemblea per una volta non solo esplose tensioni e liti. Aurelio De Laurentiis, che nei giorni scorsi ha chiesto invano di spostare la partita fra il suo Napoli e la Juve in contemporanea con il derby di Roma, ha glissato: "Se cominciamo non ci fermiamo più". Né c'è stato molto spazio per le due questioni calde. A parte, come ha spiegato il presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta, "la breve relazione degli avvocati sulla giornata in cui sono stati acquisiti i documenti" dalla Guardia di Finanza. Sul fronte dei diritti tv Beretta ha ribadito "totale collaborazione con l'Autorità garante della concorrenza, confidando sull'alta qualità del suo lavoro". E rispetto al calcioscommesse ha parlato di "episodi scandalosi che, se confermati, meritano sanzioni esemplari e drastiche: va salvaguardate la lealtà sportiva del mondo del calcio". Più colorite le riflessioni di Enrico Preziosi. Prima sui diritti tv: "Ma dai, diciamo un sacco di cazzate per telefono. Se qualcuno mi ascolta, o mi porta via o perdo la famiglia - ha commentato il presidente del Genoa -. Preoccupati? Per quale motivo al mondo... - ha replicato Preziosi, uno dei pochi dirigenti a parlare al termine dell'assemblea della Lega Serie A - Una persona rappresenta se stessa, non rappresenta la Lega". Poi sul calcioscommesse: "Il calcio non è forse lo specchio del Paese? In tutti i settori c'è corruzione, personaggi di un certo tipo vanno estirpati ma ci sono tanti giocatori e dirigenti onesti". Intanto, in materia di diritti tv, Mediaset ha assestato un duro colpo a Sky. Ha acquistato dalla Lega per 10 milioni di euro complessivi (molto meno dei 66 milioni all'anno, minimo richiesto nell'asta andata fallita) il pacchetto C, ossia i diritti triennali accessori (interviste all'intervallo, immagini degli spogliatoi e del tunnel, etc). Nei giorni scorsi ha comprato da Infront i diritti d'archivio di 15 squadre (escluse Empoli, Juventus, Roma, Sassuolo e Torino) e quindi, a eccezione di una finestra di otto giorni successivi ai match, potrà trasmettere in esclusiva immagini tratte da 210 partite, oltre alla diretta tv delle conferenze stampa pre-gara.
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