CALCIOSCOMESSE. Si costituisce il capo degli 'zingari'
27 Aprile 2015 - 19:13
Hristiyan Ilievski, il macedone, lo "sfregiato" dal fisico massiccio e alto un metro e novanta che compare nei racconti di qualche calciatore che per causa sua ha passato anche un brutto quarto d'ora. Il suo arrivo all' aeroporto bergamasco di Orio al Serio, dopo quasi quattro anni di latitanza dall'ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti nell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse, potrebbe scoperchiare un nuovo Vaso di Pandora su malcostume delle partite combinate. Perché quello che è ritenuto il capo incontrastato degli Zingari potrebbe confermare quanto già emerso dalle indagini e aggiungere altri nomi ai 130 destinatari dell'avviso di chiusura delle indagini (una settantina quello per cui il procuratore Roberto di Martino si appresta a chiedere il rinvio a giudizio). E ciò potrebbe accadere già domani, quando comparirà davanti al gip Guido Salvini. Il suo ruolo è considerato centrale perché era lui ad avere rapporti diretti con Tan Set Eng, detto Den, il singaporiano al vertice della struttura delle 'combine' internazionali, di cui gli 'Zingari' erano i pagatori, dopo aver contattato i calciatori che se la vedevano brutta se qualcosa andava storto ed erano costretti a restituire il soldi. Reclutatore di atleti per taroccare le partite ma anche 'castigamatti' di giocatori ritenuti abbordabili, Ilievski potrebbe parlare soprattutto della ragione, documentata dai tabulati telefonici, della sua presenza a Formello, dove si allena la Lazio, con l'ex calciatore Alessandro Zamperini, amico dell'ex capitano biancazzurro Stefano Mauri il giorno prima di Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 e della sua trasferta in Puglia in occasione di Lecce Lazio del 22 maggio dello stesso anno. In quell'occasione, il vice di Ilievsky, il montenegrino Almir Gegic avrebbe investito 400mila euro. C'è anche il dettaglio, riferito da uno dei pentiti dell'inchiesta, Carlo Gervasoni, ex Piacenza, che aveva parlato di una fotografia che Ilievsky aveva nel suo cellulare e lo ritraeva sottobraccio a Mauri. Anche quella fotografia, per Gervasoni era nell'imminenza di Lazio-Genoa e gliel'aveva fatta vedere il macedone.
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