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12 Dicembre 2014 - 17:06
Sampdoria - Mihaijlovic e Soriano
Genova sfida le capoclasse, con le sfide incrociate al vertice, domenica prossima: il Genoa, terzo in classifica, incontra la Roma seconda, la Samp quarta incontra la Juventus prima. La sfida dei blucerchiati ha caratteristiche diverse da quelle dei 'cugini' genoani. C'è un precedente, il 6 gennaio 2013: quella era un'altra Sampdoria, ma la voglia di fare uno scherzetto alla Juve capolista è sempre la stessa.
Doppietta di Maurito Icardi e la Sampdoria, guidata da Delio Rossi, firmava l'impresa e la spinta a risalire la classifica e volare velocemente verso la salvezza.
Oggi la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic sembra avere ben altri obbiettivi che non la salvezza. Davanti ci sono uno dei migliori centravanti del campionato, quello Stefano Okaka che è sempre di più nel mirino delle grandi e il piè veloce Eder. E a guidarli in panchina c'è Mihajlovic, comandante in capo di questa squadra che sogna l'Europa e che vuole andare allo Juventus Stadium con la serena consapevolezza di giocarsela a mente libera.
Per l'avventura torinese Mihajlovic studia il ritorno al trequartista con il 3-4-1-2 sfruttando il recupero di Roberto Soriano da collocarsi alle spalle di Okaka e Eder, lasciando Manolo Gabbadini, sempre più vicino al Napoli, in panchina tanto per abituarsi a non averlo più a disposizione. E ben duemila blucerchiati sono pronti a seguire la banda Mihajlovic nel fortino di Allegri. Della squadra che fece lo sgambetto alla Juve è rimasto ben poco ma adesso ci sono giovanotti che non vogliono omaggiare le vecchie signore. "Tevez, Llorente, Morata e tutti gli altri juventini? Non mi fanno paura. Insieme ai miei compagni cercheremo di fermarli", ha detto il giovane difensore Alessio Romagnoli che, guarda un po', è alla Samp in prestito dalla Roma. Poi ci sono Rizzo e Obiang, altri giovani con i piedi preziosi. Il segreto del successo blucerchiato ha anche la faccia di questi ragazzi ma anche e soprattutto quella di Mihajlovic, che già i boatos vorrebbero sulla panchina di Allegri dopo averlo collocato a più riprese su quella poi occupata da Mancini. Uomo che pretende tanto da se stesso e di più dalla sua squadra, capace come pochi di interpretare le partite, uomo d'attacco e di strategia, abile a motivare il gruppo. Ingredienti davvero esplosivi.
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