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23 Febbraio 2018 - 12:19
“A Brandizzo lo sport più diffuso della maggioranza sta diventando l’arrampicata sui vetri, dato che, in rispossta alle nostre eccezioni, non viene mai fornita alcuna argomentazione comprovata da documenti”. Il presidente del comitato spontaneo per la messa in sicurezza della doppia rotatoria di via Torino, Rino Sinopoli, è un fiume in piena: “Incredibile come l’amministrazione possa continuare a negare la pericolosità della doppia rotatoria e l’esistenza delle contestazioni da parte del Ministero, della Polizia Stradale e le numerose lettere di richiamo da parte del Prefetto. Tutto inesistente secondo loro, così come continuano a negare i numerosi incidenti avvenuti e documentati: tutti i video e le foto di tir incastrati, pali e cartelli stradali abbattuti, transenne sradicate, incidenti tra vetture ed in ultimo l’auto schiantata contro un edificio con l’intervento dei Carabinieri e della squadra dell’Enel per rimettere il tutto in sicurezza ce lo saremmo sognato”.
Le dichiarazioni rese durante l’ultima conferenza stampa dall’assessore Paolo Bodoni e dal capogruppo Alessandro Barbera, non sono proprio andate giù a Sinopoli punto nel vivo da certe affermazioni: “Bodoni e Barbera a nome della maggioranza dichiarano con falso stupore di scoprire ora l’esistenza di una causa tra privati che mi riguarda, ma già nel marzo 2013 il vicesindaco Fulio Merlo testimoniò in questa causa a favore di una delle parti, mentre il consigliere Barbera ne faceva oggetto di discussione sui social oltre un anno fa.
L’esistenza della stessa non è da me mai stata nascosta, anzi è stata sempre menzionata già nelle premesse degli esposti in Procura, al Prefetto ed allo stesso Comune, trattandosi di una causa tra privati ben specificando che nulla avesse a che fare con l’opera pubblica.
Quanto all’accusa di “perseguire interessi privati in questioni di pubblica utilità” facciamo una breve e sintetica ricostruzione: il vicesindaco testimonia in causa sposando appieno le tesi della parte sostenuta, in fase di realizzazione della doppia rotatoria viene redatto un progetto dall’omonimo studio tecnico e viene inoltrata ad RFI una richiesta di modifica del passo carraio rispetto al progetto originario. RFI rifiuta di eseguirlo richiedendo ampie garanzie e lettere di scarico di responsabilità. Dai carteggi intercorsi tra il Comune ed RFI emerge chiaramente come RFI intendesse mantenere in via Barra i passi carrai esistenti come da progetto esecutivo, anche ricorrendo all’esproprio per pubblica utilità dell’area interessata, prospicente alle strade confinanti.
La modifica viene poi introdotta dall’amministrazione comunale e risulta in violazione alle norme del Codice della Strada ed allo stesso Regolamento Edilizio Comunale. lo svantaggio è collettivo poiché l’opera così realizzata è fonte di pericolo per automobilisti e pedoni ed in contrasto e violazione alle citate norme.
In questi due anni abbiamo chiesto solamente il rispetto delle regole in materia di sicurezza stradale e nulla di più, con rammarico constatiamo che il diritto alla sicurezza della collettività lo si vuole far passare come un interesse privato in questioni di pubblica utilità.
Sfido chiunque a trovare un solo aspetto delle nostre richieste che non sia di interesse collettivo e rispondente alle normative vigenti, così come sfido chiunque a dimostrare che le modifiche introdotte dal vicesindaco abbiano un solo punto che sia anche di interesse collettivo; infatti le transenne a protezione dei pedoni sul marciapiede non possono essere installate proprio per la presenza del passo carraio così realizzato e prima ben distante dal preesistente incrocio”.
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