Di nuovo allarme morbillo. Dopo il caso verificatosi alcune settimane fa a Chivasso all’asilo Nido l’Aquilone, un altro caso si è verificato, in questi giorni, presso la scuola dell’infanzia di via Matteotti 10 a Brandizzo. Immediata la reazione dell’Asl TO4 che ha subito comunicato a tutte le famiglie di vaccinare i bimbi che non lo siano già: “Si comunica – scrive l’Asl , dipartimento di Prevenzione Igiene e Sanità Pubblica, servizio Sorveglianza Malattie Infettive e Vaccinazioni – che a seguito del verificarsi di un caso di morbillo presso la Scuola dell’Infanzia di via Matteotti 10 a Brandizzo, è previsto dal Piano Nazionale di Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita in Regione Piemonte, di sottoporre a vaccinazione anti Morbillo – Rosolia – Parotite, le persone che sono venute a contatto stretto con il soggetto malato, che non abbiano già superato la malattia o che non siano già state vaccinate con due dosi contro il morbillo”. L’Asl termina invitando gli interessati a contattare il pediatra ed eseguire tale vaccinazione. Nessun allarmismo, ma la conferma che solo un’elevata copertura vaccinale può impedire che, malattie molto contagiose come il morbillo, tornino a essere un pericolo per la salute pubblica e soprattutto per i più piccoli. Gli ultimi dati dicono che nel 2016 la copertura vaccinale è salita di due punti percentuali, attestandosi al 91 percento. Ma è ancora troppo poco: in base alle indicazioni ministeriali e alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, la copertura vaccinale dovrebbe essere al 95 percento. Negli ultimi mesi del 2016 e fino al 15 marzo 2017 sono pervenute in Piemonte 269 segnalazioni di morbillo, di cui ben 80 all’interno dell’Asl TO4. Secondo un comunicato diffuso tre giorni fa, sono 27 in Piemonte i casi di contagio avvenuti in ospedale, 23 dei quali a carico di operatori sanitari (per i quali la vaccinazione è raccomandata e gratuita) e 4 a carico di pazienti ricoverati. Tutti gli ospedali, pertanto, sono stati invitati a verificare lo stato di protezione vaccinale dei propri operatori. Poichè il morbillo contratto in età adulta è più esposto a complicazioni e obbliga al ricovero ospedaliero, è importante, infatti, che negli ospedali vengano adottate tutte le cautele necessarie in modo che un luogo di cura non si trasformi in un luogo di contagio. Il 70 per cento dei casi interessa giovani adulti, di età superiore ai 20 anni. L’assessorato regionale alla Sanità, nel rassicurare che la situazione è sotto controllo e non c’è alcun allarme morbillo, ribadisce dunque l’importanza della vaccinazione nei primi anni di vita.
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