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BRANDIZZO. Un’interrogazione sull’ippocastano del “Castello”

E’ l’edificio più antico del paese, Una splendida villa rimessa a posto solo grazie al lavoro, all’impegno e alla tenacia dei coniugi Raffaele e Ninfa Ciccone. Un’edificio inserito nell’elenco dei beni monumentali dal Ministero dei Beni Culturali, così come 3mila metri quadri, dei 12mila di parco che lo circondano. Di una simile bellezza il Comune di Brandizzo si è sempre disinteressato, senza nessun tipo di valorizzazione, tutela e salvaguardia di quello che per qualche aspetto è un bene di tutti.

L’incuria delle istituzioni, però, rischia di lasciare un segno, nonostante l’amore con cui la famiglia Ciccone si trende cura del sito.

Ed è così che venerdì 22 luglio, il forte vento del mattino ha abbattuto l’ippocastano secolare che trrionfava con la sua chioma nel parco della villa. “Noi, senza l’autorizzazione e l’intervento dei Beni Culturali, non possiamo toccare neppure una fronda” spiega Raffaele Ciccone. Il consifgliere di opposizione di Alternativa Civica, l’unico ad essersi preso a cuore l’accaduto, spiega: “Ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n.10 il Comune di Brandizzo doveva effettuare un censimento degli alberi monumentali al fine di formare un elenco comunale.

La redazione ed il periodico aggiornamento degli elenchi deve essere effettuato da parte delle regioni e dei comuni.

E’ inoltre istituito l’elenco degli alberi monumentali d’Italia alla cui gestione provvede il Corpo Forestale dello Stato.

L’albero monumentale doveva, quindi, già dal 2013 essere inserito dal Comune in un elenco comunale degli alberi monumentale”. Un adempimento che, forse, avrebbe potuto salvare l’albero secolare che, ad un primo controllo, non sembrerebbe presentare segni di malattia e le cui radici, in parte, sono rimaste ancorate al terreno, tanto che a distanza di giorni, il gigante di fronde e corteccia appare ancora vivo e vegeto, adagiato al suolo in tutta la sua maestosità. “Peccato - dichiara Raffaele Ciccone - ero affezionato a questa pianta. Era la prima del parco a fiorire, con quei suoi grappoli bianchi a forma di pigna, pareva un albero di natale. Proprio quest’anno, a luglio, guardandolo avevo detto che non l’avevo mai visto così verde in piena estate”. Era alto più di 35 metri e la circonferenza del fusto era superiore ai 4 metri.  Alternativa Civica nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione al sindaco Roberto Buscaglia: “Avendo constatato che la villa detta “Il Castello”, ubicata in via Piave 7, ha un rilievo culturale, storico e artistico particolarmente importante per la nostra comunità, così come il parco e il giardino con numerosi alberi secolari, di particolare pregio naturalistico, chiediamo al sindaco e all’assessore competente se esista un elenco comunale degli alberi monumentali, così come prescritto dalla legge 14 gennaio 2013 numero 10, che stabilisce le norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani e se, a seguito del censimento, sia stato inserito nell’elenco del comune di Brandizzo il patrimonio arboreo del parco della Villa detto “Il Castello”. Secondo Giuseppe Deluca è un peccato che un simile patrimonia sia lasciato a sé stesso e alla buona volotà dei coniugi Ciccone: “Questo luogo meriterebbe di essere maggiormante valorizzato, rendendolo fruibile ai brandizzesi. I Ciccone hanno sempre dimostrato in questo massima apertura e intrapredenza, ma le amministrazioni che si sono susseguite in questi anni non sono mai state in grado di rispondere a questi segnali. Basterebbe davvero poco, magari aprire ai turisti i cancelli del parco in occasioni come la sagra della zucca o la festa patronale, organizzando iniziative capaci di valorizzare la location. E’ importante conservare la nostra memoria storica e questo è l’edificio più antico del paese, costruito sulle rovine di un castello. Qui, quand’era una fattoria, hanno lavorato generazioni di brandizzesi”.4

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