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17 Giugno 2015 - 08:35
Messo sul lastrico dalla crisi, ha tentato di suicidarsi lungo la storica ferrovia Torino-Milano. Ha atteso in piedi lungo la massicciata l'arrivo del treno, ma il macchinista del convoglio regionale, il Pinerolo-Chivasso gli ha salvato la vita. Ai comandi del treno dopo essere ripartito dalla stazione di Brandizzo e aver percorso pochi chilometri, da lontano il macchinista l'ha notato in piedi, lungo il binario e prima che tentasse di gettarsi sotto il treno in corsa, è riuscito ad arrestare la corsa del treno. E' stato lo stesso macchinista a chiamare i carabinieri e il 118. E' successo ieri, intorno alle 9,30 nel tratto di ferrovia che attraversa il ponte sul Lido Malone.
Protagonista del tentativo di suicidio è un imprenditore, Roberto (nome di fantasia), 67 anni, residente a Settimo Torinese, titolare di una piccola azienda specializzata nella costruzione di porte ed infissi in alluminio e che ha sede a Mappano.
All'arrivo dei sanitari del 118, l'uomo era in evidente stato confusionale. Una volta raggiunti i binari, i carabinieri hanno avviato una lunga trattativa nel tentativo di convincerlo ad allontanarsi ed a farsi aiutare. L'opera di convincimento si è chiusa positivamente dopo alcuni minuti quando, scoppiato in lacrime, l'uomo si è lasciato avvicinare e così, dimostrando grande umanità, gli uomini dell'Arma l'hanno poi accompagnato in ambulanza.
L'episodio non ha fortunatamente provocato altri disagi, soprattutto alla circolazione ferroviaria. Il traffico è stato interrotto per circa un'ora, giusto il tempo per permettere i soccorsi. Il traffico ferroviario è stato deviato lungo un binario solo.
Nel frattempo i carabinieri della Compagnia di Chivasso hanno iniziato ad indagare sulla sua vita per capire che cosa l'avesse spinto a voler compiere un gesto simile. Ascoltato in ospedale ha provato a spiegare le ragioni del gesto dovuto alla crisi. Poco distante da via Lido Malone, i militari hanno trovato parcheggiata la sua auto. A confermare tutte le difficoltà e paure dell'uomo, all'interno dell'abitacolo dell'auto, appoggiata sul sedile lato passeggero, c'era una lettera indirizzata ai familiari e a Equitalia. Poche righe attraverso le quali l'imprenditore annunciava la sua volontà di togliersi la vita. Alla base della decisione ci sarebbe una situazione economica difficile aggravata dai troppi debiti ai quali non riusciva più a far fronte. E con Equitalia che non gli avrebbe lasciato speranze.
Solo nella tarda mattinata, Roberto, è stato poi accompagnato in ospedale a Chivasso per le cure. Qui è stato trattenuto in osservazione per qualche ora e nel tardo pomeriggio è stato poi dimesso. Roberto è così potuto ritornare a casa, circondato dagli affetti della famiglia.
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