Far entrare in paese solo i migranti in possesso del certificato sanitario. E’ la proposta avanzata dai consiglieri Giancarlo Giovannini e Giuseppe Sireci del gruppo di minoranza “La Primavera di Bosconero”. L’altra settimana, in consiglio comunale, ha rivolto questa precisa interrogazione al sindaco Paola Forneris riferendosi ai fatti di Alassio e del Trentino, ai casi dei sindaci che si oppongono all’accoglienza per preservare tessuto sociale e turismo, e ai casi dei luoghi in cui sono tornate a circolare, dopo l’arrivo degli ospiti africani, malattie che si pensavano debellate da tempo, quali la tubercolosi. “Risulta davvero difficile prevedere quando questa situazione avrà fine - commenta Giancarlo Giovannini -. Molti paesi stanno tentando di arginare l’emergenza. Qualsiasi amministratore coscienzioso non può non sentirsi in profondo disagio per la situazione che si è creata, indipendentemente da cariche e schieramenti”. L’interrogazione ha trovato però imponente il primo cittadino non foss’altro perché la gestione è in mano alla Prefettura, attraverso le cooperative che si rendono disponibili. Che cosa può fare il comune? Ciò che ha fatto dal 2014, ovvero cercare di informare la popolazione, di coinvolgerla. “Abbiamo coinvolto da subito i consiglieri di minoranza - osserva Paola Forneris -, fin dall’arrivo dei migranti nell’estate 2014. E’ la Prefettura, però, che ha il compito di definire le modalità e vigilare sulle procedure legate al transito degli stranieri dai centri di approdo a quelli di prima e seconda accoglienza, comprese quelle legate alla verifica delle condizioni di salute. I migranti, prima di essere inseriti, sono sottoposti ad un screening sanitario presso l’Hub di Settimo Torinese. La permanenza presso il centro Cri dura alcuni giorni durante i quali vengono eseguiti gli esami diagnostici specifici per valutare lo stato di salute delle persone ed eventualmente predisporre, nel caso di patologie infettive, le misure sanitarie necessarie a prevenire il contagio”.Forneris ha spiegato che, tra queste azioni, è anche previsto un periodo di isolamento preventivo per evitare il contagio. Gli esiti degli esami vengono poi riassunti in una scheda sanitaria consegnata all’agenzia titolare del contratto con la Prefettura. “In attesa di convocazione da parte delle Questure per il rilascio dei documenti- ha proseguito Forneris - la cooperativa Gt, responsabile del gruppo di profughi, accompagna le persone al servizio Migrazione e Salute dell’ospedale Amedeo di Savoia, centro specializzato nella diagnostica e nella consulenza infettivologica. La Regione Piemonte dispone inoltre di centri specifici denominati Isi, centri di Informazione Salute Immigrati a cui possono rivolgersi le cooperative. Nel momento, poi, in cui queste persone ottengono il permesso di soggiorno per richiesta di asilo vengono iscritti al SSN e da quel momento gli aspetti sanitari sono a carico del medico di base”. Quindi, secondo il sindaco, non c’è alcun bisogno di mettere ulteriori paletti. “Le prescrizioni della Prefettura - è tranquilla e sicura Forneris - sono un’importante garanzia di monitoraggio. Inoltre il nuovo Prefetto nominato nell’agosto scorso, nei suoi precedenti incarichi si è occupato di accoglienza di profughi albanesi, eritrei, curdi, somali ed etiopi. Da parte nostra gli uffici del comune monitorano costantemente le presenze dei rifugiati. E nel mese di maggio, insieme ad un agente della polizia municipale e all’assessore alle politiche sociali, ho seguito un corso di formazione finanziato dall’Unione Europea e promosso dal Ministero dell’Interno e dell’Anci nell’ambito del Piano di Azione Immigrazione. E abbiamo partecipato anche ai tavoli convocati dalla Prefettura sul tema così come agli incontri del consorzio dei servizi sociali. Mensilmente richiediamo incontri agli operatori della cooperativa”.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.