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BORGOFRANCO. No Piro: "collaborazione con il Comune ma faremo di tutto per evitare l'impianto"

BORGOFRANCO. No Piro: "collaborazione con il Comune ma faremo di tutto per evitare l'impianto"

In foto un momento dell'incontro che si era tenuto in primavera al salone Choc di Borgofranco

Il Comitato "No Piro" dice no al trattamento a freddo. Non è un "no" a prescindere ma dettato da sospetti circa il reale utilizzo dell'ex Alcan. "Può starci bene il trattamento a freddo, ma dipende da quali rifiuti e come, e non con quelle ditte – chiarisce Paola Ruffatto, portavoce del Comitato – perchè la proposta proviene sempre dal medesimo Rege Coletti".

Avvisati dagli amministratori comunali verso la fine di luglio, i No Piro hanno svolto delle indagini, attraverso il web, scoprendo che i delle due ditte, una, la Waste Recycling, con sede a Santa Croce sull'Arno, vicino a Pisa, è sotto processo per una dubbia gestione dei rifiuti. "Abbiamo avuto anche contatti – spiega Ruffatto – con il Comitato Permanente per la tutela e la salvaguardia dell'Ambiente e del Territorio di Castelfranco di Sotto, dove la ditta ha la sede operativa. Abbiamo scoperto che la ditta non è proprio pulita. Ci siamo allarmati".

A quel punto Rege Coletti ha proposto un'altra ditta, la CO.GE.R a Signa, dalle parti di Firenze, meta della visita di inizio agosto. "Invitati anche noi – sottolinea Ruffatto – abbiamo deciso di non andare. Anche in questo caso le indagini da noi svolte ci fanno pensare che l'obiettivo sia in realtà l'attivazione del pirogassificatore".

L'impianto di pirogassificazione presso l'ex Alcan è fermo ma la Provincia aveva dato l'autorizzazione alla sperimentazione per un periodo di due anni, propedeutico all'autorizzazione definitiva. La Comimet lo aveva accesso per alcuni mesi, poi l'ha spento. "La nostra preoccupazione è che la Comimet possa vendere quell'arnese a qualcuno interessato ad attivarlo – aggiunge Ruffatto -. Noi abbiamo chiesto all'Amministrazione Comunale di non accettare ricatti. Chiediamo la bonifica: finchè non sarà effettuata non riusciremo ad evitare l'affacciarsi di impianti così invasivi. Siamo be consapevoli che qui non si possano coltivare le fragole ma tra fragole e rifiuti ci sono molte possibilità. A questo proposito abbiamo chiesto più volte. All'ex Amministrazione Comunale, alla Provincia, documenti che non ci sono mai arrivati. Si dovrebbe convocare un tavolo per capire a che punto è la questione".

Nel frattempo il No Piro (che il 21 agosto ha compiuto un anno) sta portando avanti un progetto sulla rilevazione dell'inquinamento provocato dai metalli pesanti, attraverso l'analisi delle unghie dei bambini che frequentano le scuole.

"Non c'è contrapposizione con il Comune – mette in chiaro, e avvisa, Ruffatto -. Tutt'altro: c'è collaborazione. Ma faremo di tutto per fermare quest'attività". Comune avvisato...

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