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BORGOFRANCO. ll mondo del calcio piange l’ultrà Sergia

BORGOFRANCO. ll mondo del calcio piange l’ultrà Sergia

Era considerata un po’ l’ “ultrà” del canavese. Con i suoi commenti un po’ curiosi e le sue battute sempre pronte era l’anime delle partite delle sue squadre del cuore, il Bajo Dora ed il Quincinetto.

Nessuno, in paese, potrà quindi dimenticare Sergia Santin, residente a Baio Dora,  frazione di Borgofranco, stroncata da un infarto venerdì scorso, nella sua abitazione. Aveva 74 anni, me l’età, non più giovane, non le impediva nel fare quello che amava di più. Seguire le partite di calcio delle sue squadre preferite. Non se ne perdeva nessuna, nemmeno le trasferte. A volte ne seguiva più di una una al giorno. E così capitava di vederla, a poche ore di distanza, a tifare prima per il Bajo Dora e poi, per il Quincinetto.

“Portiere stai in porta”, uno dei commenti che uscivano maggiormente dalla sua bocca. “Stai dietro al pallone”, “Forza ragazzi”, gli incitamenti ai suoi ragazzi.

E se da un lato, amava dare consiglio alle sue squadre, dall’altro lato non mancavano anche le frecciatine, pungenti, agli avverari.

Una passione, quella per il calcio, che condivideva con il marito, Adriano Porrini, e con i figli, Andrea e Alessio, calciatori ad alti livelli prima di diventare allenatori. Anche a loro riservava gli stessi complimenti e le stesse critiche che rivolgeva agli altri giocatori. Perchè Sergia Santin era così. Schietta, diretta, senza peli sulla lingua. Una donna buona, dal grande cuore che era riuscita ad ottenere l’affetto di tutti per i suoi di fare.

Ai funerali di Sergia, avvenuti all’inizio della scorsa settimana a Baio Dora, c’erano tutti i compagni che avevano condiviso con lei la maggior parte della sua passione.

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