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03 Maggio 2018 - 10:33
Centri di raccolta chiusi al sabato mattina e “vigilantes” armati pronti ad intervenire in caso di necessità.
E’ questa la risposta di Scs, la Società Canavesana Servizi che gestisce i centri di raccolta dei rifiuti ingombranti, in seguito all’episodio di aggressione avvenuto a Caluso lo scorso 10 marzo. Un operatore di 50 anni era stato picchiato per impedire ad un estraneo che si era introdotto nel centro di portarsi via la batteria di un auto.
“Così hanno deciso di assumere dei vigilanti armati - spiega il sindaco di Borgofranco Livio Tola -. Una spesa in più per Scs che per risparmiare ha pensato di ridurre gli orari di apertura di alcuni centri”. E così dallo scorso 4 aprile, quelli di Quassolo, Albiano, Colleretto e Strambino rimangono chiusi il sabato mattina, mentre non è stata apportata nessuna modifica per Caluso e Ivrea.
Una situazione che ai sindaci della zona non sta bene, proprio per niente. “Innanzitutto hanno tolto l’unico giorno in cui la maggior parte dei cittadini potevano andare a conferire i loro rifiuti - afferma Tola -. Molti di loro, a causa del lavoro, durante la settimana non riescono proprio ad andare”.
A causare il disagio maggiore sono gli orari del centro di Quassolo, in strada Gorrei, uno dei più grandi del territorio in quanto raccoglie gli ingombranti di tutto l’Eporediese e della Dora Baltea. E’ aperto solamente il lunedì pomeriggio dalle 14 alle 18 ed il giovedì mattina dalle 7.30 alle 11.30.
“Ritengo che si tratti di un disservizio e abbiamo già notato le conseguenze”. Che sarebbero, un maggior numero di rifiuti abbandonati in giro, nelle strade. “Abbiamo già trovato materassi e televisori - aggiunge. Questo succede perchè i cittadini che vanno al centro di raccolta il sabato, si arrabbiano nel trovarlo chiuso e così scaricano i rifiuti nel modo scorretto perchè non hanno voglia di ritornarci. Il problema è che se adesso vai a Caluso o a Ivrea il sabato, ci sono delle code allucinanti e non tutti si possono permettere di aspettare”.
Tola, ma anche il primo cittadino di Quincinetto, Angelo Canale Clapetto, ha provato anche a contattare i vertici di Scs per chiedere di rivedere la situazione.
“Ci hanno spiegato che i soldi che prima venivano usati per mantenere un giorno in più di apertura adesso servono per pagare gli stipendi dei vigilanti armati. Io penso che la sicurezza sia importante ma ritengo che a questi livelli sia un po’ esagerata. Ogni centro di raccolta ha un addetto che controlla che il conferimento avvenga nel modo corretto, nel caso in cui dovesse avere bisogno, basta solamente che chiami i carabinieri o la polizia municipale. Dal momento che i comuni sono soci di Scs è necessario che le decisioni vengano prese insieme e di comune accordo o, perlomeno, che chiedano il nostro parere. E non lo hanno fatto”.
Segnalazioni sono state fatte anche da Clapetto, che ha inviato una lettera e telefonato al direttore ed il sindaco di Quassolo, Elena Irma Parisio, che ha inviato una segnalazione.
Dall’altro lato, Scs ha fatto sapere che a maggio verranno rinnovati i contratti delle guardie e si cercherà anche di inserire un turno di sabato per permettere la riapertura dei centri.
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