Sindaco sull’orlo del baratro. Riuscirà Livio Tola ad arrivare alla fine del suo mandato amministrativo? Difficile crederlo. In due anni e mezzo, da quando è stata eletta dai cittadini, questa compagine ha fatto poco o nulla, nel concreto, costringendo invece la cittadinanza ad assistere ad una raffica di dimissioni, a continui litigi più o meno chiari, a prese di posizione istituzionali da un lato e poi a volantinaggi “contro” dall’altra, ad idee cambiate da un momento all’altro, tutto frutto di contrasti interni mai espressi, finora, in maniera pubblica ed articolata. Oggi l’ennesima dimostrazione: il vicesindaco Silvia Guglielmetto ha rassegnato le dimissioni. Il documento è arrivato al protocollo degli uffici comunali pochi giorni fa, come un fulmino ad un cielo già poco sereno. LivioTola, grillino in origine ma da tempo “apolide”, perde il suo appoggio più solido, l’alleata portavoce di quella corrente con cui, nel 2014, aveva stretto l’alleanza per sconfiggere la Lista Civica per la Libertà, quest’ultima oggi in minoranza, trovando un affiatamento comune nell’allora comitato “No Piro” e in posizioni ambientaliste. E sarà anche che da poco è diventata mamma ma finora la giovane Guglielmetto era stata il suo braccio destro, quella che interveniva in consiglio comunale, che gli offriva sostegno nel sostenere tesi e punti programmatici. Uscirà dall’esecutivo. Resterà nella carica di consigliere. A chi si affiderà il primo cittadino per rimpiazzarla? Diversi mesi fa, con l’acqua alla gola dopo le dimissioni dell’assessore esterno al bilancio, l’avvocato Andrea Accattino, aveva nominato Vincenzo Baruzzi, ex sindaco di Borgofranco. E sarebbe questo ingresso, secondo i bene informati, una delle ragioni delle ultime defezioni. Troppo indisponente,troppo autoritario, troppo poco “ambientalista”. Vanno annoverate le proteste di Donatella Nespolo. In un consiglio ad inizio anno Tola aveva annunciato che non fa più parte del gruppo. La ragione? Nespolo ha remato contro l’approvazione del protocollo che prevede l’arrivo di 11 milioni di euro sul territorio per la soppressione dei passaggi a livello a la costruzione della tanto agoniata circonvallazione con la motivazione che l’opera danneggerà il territorio bucando Montebuono. Prima ancora Jacopo Pitti aveva rinunciato all’assessorato. Pitti, Accattino, Nespolo, Guglielmetto... dunque, chi sarà il prossimo?
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