Borgofranco inquinato quanto Torino. Lo dicono i risultati delle analisi delle unghie condotta , a partire dall’autunno 2014, su iniziativa del Comitato No Piro che si opponeva, allora, alla costruzione di un pirogassificatore per lo smaltimento dei rifiuti. L’indagine, svolta da alcuni esperti, ha coinvolto i bambini delle scuole di Borgofranco ma anche dei plessi dei paesi limitrofi, Settimo Vittone, Tavagnasco e Quincinetto, Montalto Dora. “Uno studio scientifico BioHeMeBF2014 per l’analisi dei metalli pesanti presenti attraverso le scuole elementari dei nostri paesi” sottolinea Paola Ruffatto, alla guida del comitato. I prelievi sono stati eseguiti prima della messa in funzione dell’impianto e poi successivamente. L’ipotesi di un piro oggi non fa più paura ma i valori ottenuti indicano che il territorio, fortemente provato da una significativa storia industriale (dalla Novelis all’Alcan) andrebbe tenuto sotto osservazioni e lo studio approfondito. Anche perché l’analisi delle unghie, essendo un metodo ancora poco utilizzato, trova pochi confronti ed è difficile andare dritti alle cause, come hanno spiegato gli esperti, intervenuti alla serata promossa lo scorso venerdì sera al salone Choc. “Non avendo fonti di paragone abbiamo pensato di confrontare i risultati con quelli della popolazione di Torino, dove si trova l’inceneritore” ha spiegato il professor Bonapace illustrando dettagliatamente i valori ottenuti con l’analisi di 23 metalli. A Borgofranco, in particolare, si registra un’alta presenza di metalli come il piombo e il cadmio. “La conclusione è che la situazione tra Torino e Borgofranco non è tanto diversa - ha evidenziato Bonapace -. Ma siamo comunque davanti a dati riferiti ad un’analisi delle unghie non del sangue. Sicuramente per i cadmio andrebbe prelevato un altro campione. Per il resto tra i due luoghi non ci sono differenze così evidenti”. Al termine dell’incontro il comitato ha distribuito, garantendo la privacy, le buste con i risultati ai genitori interventi. Il professore ha consigliato alle famiglie di consegnarli, eventualmente, al pediatra, se ci fossero dei dati che rispetto alla media degli altri risultassero più elevati. La dottoressa Luisa Memore, membro dell’ISDE (Associazione dei Medici per L’Ambiente), altra ospite della serata, ha invitato a riflettere sulle cause ambientali. “Ma perché i valori con Torino sono pressoché uguali - ha domandato - In quest’area dove non ci sono più grandi attività industriali? E’ il traffico? O converrebbe fare anche un controllo delle acque?”. S’è aggiunto in coda il contributo del Carp (Comitato Ambientalista Rifiuti Piemonte) che ha effettuato uno studio insieme a Legambiente sui siti oggi dismessi, sottolineato l’opportunità di coinvolgere le istituzioni in ulteriori analisi. Al Salone erano presenti genitori, ambientalisti, esponenti del Movimento 5 Stelle e l’Amministrazione Comunale. Polemico l’assessore esterno ed ex sindaco (all’epoca del suo mandato promotore di varie iniziative per attirare a Borgofranco nuovi insediamenti industriali), Vincenzo Baruzzi, il quale ha messo in dubbio le cause dei dati presentati. “Non è detto che quei valori non derivino, per esempio, dall’alimentazione. Ci potrebbero essere tante cause” ha criticato, con queste parole, il comitato. Baruzzi, che è anche un chimico di professione, è entrato in discussione con gli ospiti. Una presa di posizione significativa: il sindaco Livio Tola e gli altri componenti della sua lista, infatti, avevano sempre proclamato la propria contrarietà al piro o ad altri impianti inquinanti. Intanto, nella notte, malgrado siano passati tre anni dalla vicenda del piro, è apparsa una nuova scritta su una pensilina di Settimo Vittone: “No Tav, No Piro, Cogeis Muori!”.
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