Il comune scrive la parola “fine” al mercatino dell’antiquariato. L’iniziativa, dunque, non ha avuto vita lunga. Colpa della nuova e severa normativa regionale. Gli uffici torinesi hanno rimproverato i comuni in seguito ai problemi presentati dalla Guardia di Finanza e legati alla “concorrenza sleale” che gli hobbisti starebbero ormai facendo alle normali attività commerciali. I mercatini, finora, difficilmente sono stati adeguatamente monitorati. Quasi in ogni paese, ormai, ogni dine settimana, se ne trova una. Col risultato che ci sono hobbisti che di fatto hanno creato un loro secondo lavoro. Da qui il vincolo per ognuno di loro di partecipare ad un massimo di sei eventi l’anno e l’obbligo, da parte degli enti pubblici, di richiedere la marca da bollo. La morte di queste iniziative, insomma, visto che in quasi tutti i posti difficilmente si chiedeva un costo di iscrizione e difficilmente c’è gente disposta a spendere 16 euro (se non 32 per la marca da bollo di ritorno) per un pezzo di carta. La maggioranza ha tentato, in realtà, di fare un po’ la furba. Poche settimane fa infatti - proprio nel periodo in cui era assente dal municipio il comandante della polizia municipale - la giunta aveva approvato l’autorizzazione a proseguire il mercatino per il 2017. Un provvedimento stoppato non appena il vigile Fabrizio Fracassa è rientrato. Il comandante ha immediatamente ammonito sulla irregolarità della delibera che è stata quindi annullata. “Ma allora perché avete approvato una delibera senza il benestare di Fracassa?” ha domandato la minoranza nell’ultimo consiglio comunale. Il sindaco Livio Tola ha provato a giustificarsi: “abbiamo assunto il parere del segretario comunale in quanto era assente il responsabile del servizio… in quel momento non si aveva consapevolezza della delibera regionale che ha giustificato l’atto di revoca. Se gli organizzatori si mettono in regola potranno continuare ogni seconda domenica del mese, in altro caso non vorremmo incorrere in sanzioni”. Ci sono stati dei confronti tra Tola e gli organizzatori. “Ci hanno fatto presente che non tutti i comuni rispettano queste disposizioni - ha fatto sapere Tola -. Beh, noi le rispettiamo”.“Spiace - ha concluso il sindaco - anche se non è un mercatino che non ha mai preso proprio piede, ha avuto alti e bassi dopo un buon inizio, è vero c’è anche molta concorrenza”. Secondo il consigliere di minoranza Fausto Francisca non è però un tema che si possa risolvere così. “La normativa potrebbe compromettere i nostri mercatini. Penso ai Balmetti - ha fatto presente Francisca -, tempo di arrivare a settembre e le sei giornate possibili per gli hobbisti sono esaurite. E allora che si fa? Andranno a morire anche le altre manifestazioni? In questo caso particolare, poi, parliamo di mercatini del riuso che hanno anche la valenza di non far finire dei materiali nelle discariche. Mi farei portavoce per chiedere alla Regione come pensa di ovviare”.
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