Di certo non è il suo forte. Livio Tola, sindaco di Borgofranco, dall’inizio del suo mandato, non ha dato grande prova di trasparenza. Ma, adesso, ha toccato il fondo tanto che la minoranza consiliare è pronta ad appellarsi agli enti competenti per far valere i propri diritti. Il fatto è questo. Ieri sera doveva tenersi, e se’è tenuto, il consiglio comunale. Pochi punti all’ordine del giorno. Pochissima carne al fuoco. L’approvazione dei verbali della seduta precedente. Quindi la ratifica di una delibera di giunta relativa ad una variazione al bilancio. Terzo ed ultimo, la correzione di un errore formale alla delibera di consiglio del 22 gennaio 2014, oggetto la lottizzazione a scopo edificatorio con variante articolo 17… Ecco perché appare assurdo che, per tre punti così “innocui”, il sindaco Tola non si sia nemmeno fatto scrupolo di rispettare il regolamento comunale. Che, già di per sé, non è che sia così clemente nei confronti dell’opposizione: secondo lo strumento, infatti, le sedute vanno convocate con soli tre giorni di anticipo. Per dare il tempo, minimo minimo, ai consiglierei, di avere accesso agli atti, di chiedere la documentazione agli uffici ed informarsi, al fine di sapere cosa andranno approvare o, magari, affrontare anche un dibattito. E invece Tola ha inviato la notifica soltanto venerdì mattina, 30 settembre. Chiaro che i tre giorni non sono stati rispettati. Perché, a meno che Tola non voglia tenere aperti gli uffici, la tempistica va calcolata sulla base dell’apertura degli uffici al pubblico, quindi dal lunedì al venerdì, escludendo il fine settimana. “Non c’è proprio rispetto per le istituzioni ed i regolamenti - tuona Fausto Francisca -. Non c’è rispetto per i consiglieri che sono pressoché privati della possibilità di accedere agli atti: venerdì il municipio chiudeva alle 12,30. Sabato e domenica gli uffici sono chiusi, rimane solo lunedì”.Francisca definisce una “furbata” la decisione di indire la seduta il prima convocazione. “Perché - spiega - in caso di proteste o mancanza di numero legale si potrebbe riproporre successivamente, quindi quando si vuole. Mentre la seduta in seconda convocazione permette di dare un’alternativa precisa. E questa è un ‘amministrazione che si è fatta scudo della “legalità “ (concetto sbandierato solo in campagna elettorale ma non dimostrato nei fatti)”. “A questo punto - sottolinea il consigliere della Lista Civica per la Libertà - useremo i mezzi (pochi) che abbiamo per segnalare a chi di dovere questa situazione a dir poco irrispettosa ed incresciosa”. E intanto il capogruppo della minoranza, Alex Tua, ha inviato una segnalazione di irregolarità e diffida. A Tola, al segretario comunale, a tutto il consiglio e anche al Prefetto. “Purtroppo non è la prima volta che accade, più volte i tempi non sono stati correttamente rispettati e della cosa mi sono già fatto portavoce in diverse occasioni con comunicazioni scritte di segnalazione e denuncia al Consiglio Comunale che sono state allegate agli atti ma si persevera nel non rispettare i tempi previsti dalle normative. Oltretutto Tola mi aveva anticipato durante la patronale di San Maurizio che a breve ci sarebbe stato un consiglio... Perché aspettare fino all’ultimo?”.
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