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BORGOFRANCO. Conclusa la raccolta fondi per il progetto unghie. Festa con lo chef Giovanni Allegro

BORGOFRANCO. Conclusa la raccolta fondi per il progetto unghie. Festa con lo chef Giovanni Allegro

Manifestazione contro il "prio" a Borgofranco

 

I No Piro tornano a far sentire la propria voce con una festa di "ammainabandiera". L'appuntamento è fissato per sabato 16 maggio: una cena in compagnia dello chef Giovanni Allegro, a partire dalle 19,30 presso il salone del Borgo di via Marini. Lo chef, specializzato in cucina naturale e insegnante della scuola di cucina preventiva dell'istituto nazionale dei tumori di Milano, illustrerà gli aspetti nutrizionali degli alimenti utilizzati nel corso della serata, e i benefici per la salute derivanti da una alimentazione sana e consapevole. Il menù prevede una zuppa di lenticchie con asparagi e coriandolo, riso integrale con gomasio alla canapa, insalata di carciofi e radicchio con vinaigrette alla menta, coppette di fragole con mandorle e limone di Sorrento, e tisana al cumino. Il costo è di 25 euro per gli adulti e di 10 euro per bambini fino a 12 anni. La cena sarà preceduta da una cerimonia simbolica di Ammainabandiera.

"Sarà una memorabile occasione – sottolinea il No Piro - per veicolare un messaggio di salute e benessere che dal nostro territorio arriva alla nostra tavola, e per condividere con tutti la conclusione della raccolta fondi per il progetto unghie". Il Comitato, in collaborazione con i medici dell'Isde di Torino (Associazione Internazionale dei Medici per l’Ambiente), di fronte al pericolo del pirogassificatore (oggi orma smantellato) aveva predisposto uno studio di biomonitoraggio per verificare la presenza di metalli pesanti nei tessuti dei bambini di 6-7 anni. I prelievi delle unghie delle dita dei piedi sono stati eseguiti, lo scorso anno, con presidi di fronte ai plessi scolastici. Tutti i risultati saranno resi pubblici e l'analisi sarà ripetuta, quest'anno, per valutare lo stato di esposizione agli inquinanti. Lo studio BioHeMeBF 2014 è il secondo di questo genere in Italia e segue il protocollo definito dal BioHeMe 2013 (Torino, inceneritore del Gerbido). I costi sono stati sostenuti da donazioni libere da parte della cittadinanza.

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