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08 Dicembre 2014 - 18:14
Assolto perchè "il fatto non costituisce reato". Se l'è cavata così Tommaso Armanni, amministratore della Dora Baltea Investimenti che aveva sede all'ex Alcan. Difeso dall'avvocato Claudio D'Alessandro, era imputato presso il Tribunale di Ivrea con l'accusa di inquinamento ambientale per fatti risalenti all'ottobre 2010, quando Arpa Piemonte rilevò, con una delle periodiche analisi a sorpresa, il superamento dei limiti consentiti, per quanto riguarda alcuni metalli, nello scarico degli scarti delle lavorazioni nel fiume Dora Baltea.
Durante una delle ultime udienze, davanti al giudice Marianna Tiseo, l'ingegner Alberto Nicchi, consulente della difesa, aveva rilevato che il superamento era, di fatto, minimale: lo zinco si attestava nella quantità di 1,2 milligrammi al litro, poco più del doppio della soglia dello 0,5 mg/l mentre il rame si attestava allo 0,14 mg/l.
"Sono due situazioni borderline – aveva fatto notare l'ingegnere -. Le due sostanze rinvenute fanno parte della tabella delle sostanze derogabili, che significa non pericolose". La Dora Baltea Investimenti scaricava due tipi di acque che venivano depurate: le acque meteoriche e quelle provenienti dallo scrubber dei fumi. Uno dei dipendenti aveva confermato che il trattamento delle acque veniva seguito da un addetto. Doveva vigilare che tutte le pompe funzionassero correttamente. In caso di rottura c'era un ulteriore sistema per far tornare le acque nel vascone interno e quindi ritrattarle, anziché scaricarle.
"Visto il problema – aveva riferito il dipendente – abbiamo cercato di capire il motivo. E' stato individuato un reagente che non funzionava in modo corretto, la pompa era ostruita. Abbiamo sostituito i pezzi sistemando un misuratore di flusso. Secondo noi il problema era dovuto, quindi, ad una causa esterna, al reagente". Questa spiegazione è inserita nella relazione che la Provincia richiese alla società.
La difesa ha depositato un'ulteriore perizia, confermando che lo sforamento era minimo e si era verificato un'unica volta e casualmente, per un malfunzionamento eccezionale dell'impianto di depurazione.
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