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BORGARO. Crisi Elcograf, un primo passo nella vicenda che riguarda la ex Giacomo Canale

Un possibile prepensionamento per 80 lavoratori sui 150 complessivi. E’ il primo passo della vicenda che riguarda la “Elcograf”, ovvero l’azienda veronese che ha acquisito la ex “Giacomo Canale” di via Liguria.

E’ l’esito dell’incontro avvenuto questa mattina in municipio tra il sindaco di Borgaro, Claudio Gambino, e sindacalisti Tino Mandricardi (Uilcom), Elvira Russo (Cgil-Slc) e Alessio Salvatore (Fistel Cisl), oltre alle rsu Gaetano Coppola e Alfredo Lamberti.

“Abbiamo deciso di portare avanti un tavolo con l’azienda per permettere a una ottantina di lavoratori le procedure di prepensionamento attraverso la legge 416 e ottenere rassicurazioni sull’impianto di Borgaro - spiega il sindaco Gambino - Non capiamo perché l’impianto Borgaro debba essere trattata diversamente rispetto ad altri impianti nel nord Italia che fanno capo alla stessa Elcograf. Vogliamo anche capire quale sarà il futuro degli altri 50-60 lavoratori che non rientreranno in questo piano. Sono state disattese, fino a oggi, le promesse fatte ai lavoratori.

Questi ultimi avevano anche deciso di ridursi lo stipendio pur di non venire licenziati, annullando tutte le conquiste fatte in decine di anni, pur di tutelare il loro posto di lavoro, essendo oggi pagati al 70% della paga base. Parteciperò a questa battaglia e prenderò parte ai tavoli regionali. Peccato che quello di domani, in Regione, sia saltato. Ma noi non demordiamo”.

I sindacati sono dell’idea che il tempo sia tiranno: “Il tempo stringe. Non possiamo tergiversare. Abbiamo bisogno di riscontri certi. Ringraziamo il sindaco per il suo impegno per salvaguardare le 150 famiglie, con soluzioni concrete. Sia per il pensionamento anticipato sia per chi, invece, dovrà arrivare tra diversi anni a quell’ambito traguardo. Ammortizzatori sociali? Se ci saranno, ben vengano”.

Intanto, però, l’incontro di domani mattina, martedì 18 febbraio, in Regione, è saltato per motivi di impegni da parte dell’azienda. Domani mattina era previsto anche un sit-in in via Magenta, saltato anch’esso.

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