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BORGARO. Le scuole in difesa delle donne

BORGARO. Le scuole in difesa delle donne

i partecipanti alle manifestazioni che si sono tenute a Borgaro, Caselle e Mappano

Mai come quest’anno, Borgaro, Caselle e Mappano hanno organizzato un numero così elevato di manifestazioni per dire “no” alla violenza sulle donne. Cortei, in prevalenza, dove ad essere protagonisti sono stati i giovani. Ovvero il futuro di ogni comunità. Coloro che, si spera, possano rendersi conto di cosa possa fare l’uomo ed evitare che questo possa capitare in futuro. A Mappano, i ragazzi delle elementari e delle medie hanno sfilato per le vie cittadine - “scortati” dal vice sindaco Paola Borsello e dagli assessori Cristina Maestrello e Davide Battaglia, dal commissario Roberto Mattiello e dai volontari della Croce Rossa cittadina - con slogan come “L’amore non è violenza”. Una volta giunti in piazza don Amerano, i ragazzi hanno realizzato un iceberg fatto con scatole di cartone spiegando come l’obiettivo fosse “far capire come il femminicidio sia solo la punta di un iceberg chiamato violenza e che quest’ultima può manifestarsi in tanti modi diversi”, prima di cantare la canzone “Vietato morire” di Ermal Meta. Tante le scarpe rosse appese agli alberi delle scuole cittadine quanto nella stessa piazza don Amerano. A Borgaro, invece, i ragazzi delle medie sono andati in Municipio, dove ad attenderli c’era l’assessore Marcella Maurin e il sindaco Claudio Gambino. Una delegazione ha poi consegnato un palloncino bianco e un fiore ad ognuna delle dipendenti che, qualche minuto dopo, li hanno fatti volare in piazza Europa. Un palloncino e un fiore sono stati consegnati anche alla presidente di “Penelope”, Angela Vortici, per non dimenticare la violenza patita dalla figlia, Letizia Teglia, di cui ancora oggi non si hanno notizie. Anche qui, canti, poesie, momenti di riflessione e un paio di scarpe rosse appese su una fioriera presente fuori da una delle finestre di Palazzo Civico. A Caselle, infine, quattrocento ragazzi del Comprensivo si sono radunati per sfilare per la città contro il femminicidio. Tutti indossando una maschera bianca, simbolo dell’indifferenza, o una maschera rossa, simbolo di violenza. Ad aprire il corteo due ragazzi delle medie e due bimbi delle materne. Ad attenderli c’erano il sindaco Luca Baracco e l’assessore Angela Grimaldi.

Sempre a Caselle, sabato pomeriggio, centinaia di persone hanno preso parte a “Liber* di muoversi”, evento ludico-motorio organizzato dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Caselle, Uisp-Comitato Cirié e Settimo e Chivasso e con la preziosa partecipazione di Filmar, Olimpi Atletica, Atletica Caselle 93 e Caselle Volley. La manifestazione, dove era presente persino l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Monica Cerutti, ha avuto una valenza sociale: il ricavato - in fase di quantificazione - verrà infatti devoluto in beneficenza al Consorzio Intercomunale Socio-Assistenziale, per la realizzazione di una casa rifugio destinata madri e figli maltrattati, che verrà costruita in Canavese, e all’associazione “Cerchio degli uomini”.

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